Una relazione borghese

Una relazione borghese è la cronaca di una lacerazione ed è, al tempo stesso, una riflessione sull'inesorabile fluire del tempo, sulla nostalgia, la famiglia, l'amore, le incomprensioni e le frustrazioni che non riusciamo a superare.

A partire dal momento in cui Joan-Marc e la sua prima moglie, Helen, si recano in uno stabilimento termale per cercare di salvare il loro matrimonio, il narratore-protagonista comincia a raccontare la propria storia, ricostruendo, attraverso salti temporali, i passaggi fondamentali della sua biografia di uomo borghese: l'educazione, l'iniziazione al sesso, i disastrosi rapporti con la famiglia, i problemi finanziari e la ritrovata amicizia, già in età adulta, con alcuni compagni di classe, tra cui un transessuale di nome Eloise.

Una relazione borghese dipinge con lucidità la fisionomia di una generazione e dei tempi che stiamo vivendo: dall'incapacità di accettare l'irreversibilità del tempo, il decadimento fisico, la malattia e la morte alla rappresentazione delle relazioni, come si sviluppano e finiscono quando la realtà virtuale si sostituisce alla vita vera.

È una commedia acida che ricorda i film di Woody Allen, Carnage di Roman Polanski, Youth di Paolo Sorrentino, ed è sorretta da una narrazione che trascina in maniera vorticosa il lettore nel gorgo dei fallimenti del protagonista e lascerà spiazzati per la brutalità del suo cinismo e la costante e sorprendente ironia della sua voce, in grado di chiamarci in gioco tutti quanti.

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Mangialibri

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Ospiti pallidi si aggirano per lo stabilimento termale. Joan-Marc non è certo entusiasta del luogo in cui si trova, ma il fine giustifica ogni sforzo fino ad allora compiuto, compresa la fatica di guidare una piccola macchina rossa presa a noleggio per due ore, con la leva del cambio dura, stando a stretto contatto con i genitori di Helen e il figlio di quest’ultima, Jackson. Leggi tutta la recensione

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