Le memorie di un medico

Vikentij Vikent'evič Veresaev, in russo: Викентий Викентьевич Вересаев?, pseudonimo di Vikentij Vikent'evič Smidovič (Tula, 16 gennaio 1867(c.g.: 4 gennaio) – Mosca, 3 giugno 1945), è stato uno scrittore russo. L'abitudine all'osservazione minuziosa e attenta, derivatagli dalla sua professione principale di medico, lo porta a creare, nelle sue opere narrative, un quadro dettagliato e preciso degli orientamenti dell'intellighenzia russa a cavallo dei due secoli e proprio nel periodo antecedente e posteriore la Rivoluzione russa.
Tipici al riguardo sono i romanzi: Senza via d'uscita, del 1895; Le memorie di un medico, del 1901; A una svolta, del 1902; Verso la vita, del 1909; Nel vicolo cieco, del 1922 e Le sorelle, del 1933.
Nel libro egli parla della sua vita di giovane medico continuamente in bilico tra entusiasmi e scoramenti, delle paure e delle angosce provate per non essere in grado con le sue conoscenze di curare i suoi malati, della scarsa preparazione pratica degli studenti di medicina costretti poi a dover essere operativi con un bagaglio di esperienze dirette molto limitato e quasi spesso fallimentare. Ancora, delle autopsie eseguite d’ufficio negli ospedali, dell’attrazione verso il grande mistero del corpo umano ancora tutto da scoprire, della grande arretratezza della Medicina che si travestiva pomposamente da arte sublime quando era capace di apportare solo pochi ed effimeri giovamenti e solo dopo aver lasciato dietro di sé lunghe scie di cadaveri a causa degli errori commessi e dell’imperizia.

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