Le Ragioni dell'Addio
- Autore
- Giovanni Scibilia
- Editore
- Giovanni Scibilia
- Pubblicazione
- 23/10/2016
- Categorie
L’inizio dell’amore è spesso simultaneo.
Non così la fine: da ciò nascono le tragedie.
"Alle dieci e trentatré fece la sua comparsa davanti all’ingresso del negozio. Il viso era dolce e sereno. Indossava dei pantaloni chiari, abbastanza attillati sul sedere, tanto da metterglielo bene in mostra. Sopra indossava una canottierina verde chiaro che metteva in risalto l’abbronzatura dorata. Sorrisero, si abbracciarono, parlarono, piansero, si tennero teneramente per mano. Alle dodici e trenta in punto avevano deciso di non rivedersi più."
Il romanzo si articola tra momenti di vita reale, sesso e poesia, ed è spruzzato qua e là con note di ironia. Il dialogo è acerbo, naturale, non corrotto dai vezzeggi della lingua, trasuda brutalità e lirismo al tempo stesso.
Passato e presente si mescolano alternando momenti di intenso romanticismo a trascorsi di cruda realtà, dove la macilenta dannazione dell’anima rende illusorio ogni respiro.
La costante di “Shezzan”, il personaggio del romanzo, si riassume in una continua insoddisfazione che riguarda le relazioni intime, portandolo a compiere azioni esasperate che lo condurranno a una malinconica meditazione nei meandri del suo più intimo archivio mnemonico.
Non così la fine: da ciò nascono le tragedie.
"Alle dieci e trentatré fece la sua comparsa davanti all’ingresso del negozio. Il viso era dolce e sereno. Indossava dei pantaloni chiari, abbastanza attillati sul sedere, tanto da metterglielo bene in mostra. Sopra indossava una canottierina verde chiaro che metteva in risalto l’abbronzatura dorata. Sorrisero, si abbracciarono, parlarono, piansero, si tennero teneramente per mano. Alle dodici e trenta in punto avevano deciso di non rivedersi più."
Il romanzo si articola tra momenti di vita reale, sesso e poesia, ed è spruzzato qua e là con note di ironia. Il dialogo è acerbo, naturale, non corrotto dai vezzeggi della lingua, trasuda brutalità e lirismo al tempo stesso.
Passato e presente si mescolano alternando momenti di intenso romanticismo a trascorsi di cruda realtà, dove la macilenta dannazione dell’anima rende illusorio ogni respiro.
La costante di “Shezzan”, il personaggio del romanzo, si riassume in una continua insoddisfazione che riguarda le relazioni intime, portandolo a compiere azioni esasperate che lo condurranno a una malinconica meditazione nei meandri del suo più intimo archivio mnemonico.
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