L'oscurità sepolta

Una famiglia americana, negli anni ’50, nasconde, dietro la tranquilla e ricercata apparenza borghese, comportamenti che inquietano i vicini e la spiegazione di questi sospetti emergerà lentamente, facendo affiorare le morbose attenzioni che si instaurano tra i componenti della famiglia. Drammi e segreti, presente e passato distruggeranno ogni possibile ricomposizione e solo nel finale si intravede, forse, per l’erede uno spiraglio di fuga e salvezza dal demone che imprigiona la famiglia.
Il tema trattato è di quelli forti: la violenza sui minori. In questo caso, come accade spesso, è un trauma infantile che si perpetua di generazione in generazione, avvelenando come un male ereditario, i componenti della famiglia. Pur nella difficoltà di affrontare un simile argomento, l’autore riesce, con sensibilità e realismo, a farlo ed i giudizi non sono per i protagonisti, vittime e carnefici, al contempo, ma per la Storia con la S maiuscola, che irrompe con la sua violenza sulla tranquilla vita di una pacifica famiglia, segnandola per sempre.
Il lettore rimane colpito da questo romanzo per la sua forza narrativa, seguendo con l’impianto noir della trama e sentendosi quasi in colpa per il piacere della lettura, quando emergono gli aberranti fatti descritti, in particolare modo nelle pagine finali quando emergerà la spiegazione di tutto e la comparsa del soldato “orco” e degli infami suoi camerati “pilatescamente” complici. Non si può non soffrire, come lettore e come Uomini, per le vittime di questa storia.

Il libro è un prodotto di approfondimento delle meccaniche intrafamiliari e intergenerazionali che nascondono dietro le parvenze di normalità “mostri”domestici frutto, spesso, di traumi e storie personali che emergono da “oscurità sepolte”. Semi del male che fioriscono a distanza di anni e non lasciano scampo ai desideri di normale e banale felicità, se non al costo di sofferte trasformazioni che non tutti hanno la forza di compiere. Queste sono pagine di sofferenza e riflessione, con la speranza finale, di una possibile via salvifica.

Il libro è rivolto a un pubblico che abbia la motivazione per intraprendere un viaggio delirante e spiazzante nelle menti di una famiglia disfunzionale e a coloro che hanno la consapevolezza di poterlo fare seguendo una trama che non fornisce mai un giudizio, una morale o un rimprovero.


Lo consiglio pertanto a un pubblico che abbia una maturitá sufficiente per poter conservare il giusto distacco e l’adeguato coinvolgimento dall’incubo dei Burke. Ritengo possa essere rivolto a una fascia di etá superiore ai 16 anni.Ritengo che possa sensibilizzare anche gli adolescenti ai rapporti tra i sessi riconoscendosi in paure comuni e in una diffusa omologazione soffocante.

Lorenzetto Claudio

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