Pensavo di non credere

Il racconto di una vita, di emozioni, di incontri e di scontri. Il libro racconta gli eventi attraverso le emozioni e le relazioni umane, non è una narrazione che segue una cronologia. è un viaggio in un’esperienza personale con cui confrontare idee e sentimenti. L’ostilità giovanile verso il perbenismo cattolico e i formalismi spesso associati al mondo clericale portano al convinto rifiuto, da parte dell’autore, del mondo della fede che costituisce il punto di partenza per affrontare una vita il cui centro di gravità è sempre il razionalismo. Il cammino progredisce con una molteplicità di situazioni. Improvvisamente dopo quaranta anni improntati a logica e scetticismo, l’incontro con la fede. La risposta finale è una sintesi personale dell’autore alle tante domande contemporanee. Ma anche la posizione conclusiva è un tentativo di dare risposte coerenti alle tante domande che la vita ci pone innanzi senza rifugiarsi, ancora una volta, in un mondo che tende ad uniformare e standardizzare.

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