Teorema dell'incompletezza
- Autore
- Valerio Callieri
- Editore
- Feltrinelli Editore
- Pubblicazione
- 12/01/2017
- Categorie
Due fratelli indagano sulla morte del padre, ex operaio Fiat ucciso nel 2004 nel suo bar di Centocelle durante una rapina.
A raccontare è il fratello di trent’anni, il più giovane, ed è lui che scopre una misteriosa dedica in codice, “Sempre con te, Clelia 1979”, sul retro di una cornice. Da quel momento si aprono le porte sul passato insospettabile del padre. Dietro all’uomo confinato al tifo sportivo emerge uno sconosciuto segnato da segreti e contraddizioni che affondano negli anni della contestazione e della lotta armata. Tito, il primogenito, ha raccolto con scrupolo le prove che lo conducono dritto alla certezza che il padre abbia sempre collaborato con la polizia… Il fratello minore è invece tormentato dal dubbio: e se il padre avesse tradito ogni ideale e persino Clelia, la donna che amava? Ed è ancora il minore che deve fare i conti con il fantasma del padre che gli appare in forme e visioni sempre più allucinate per dire la sua storia e mostrare una strada verso la possibile verità sul suo omicidio.
I due fratelli – che da anni non si parlano e sono schierati ideologicamente su versanti opposti – sono costretti a collaborare, tuttavia diffidano l’uno dell’altro, si rinfacciano colpe, si passano alcune informazioni ma ne omettono molte altre. L’uno è aiutato dall’accesso a documenti riservati dei servizi segreti sugli anni di piombo, l’altro da due amici scalcagnati e sopra le righe e da Elena, una hacker che agli occhi del protagonista ha l’aspetto della magnetica Sigourney Weaver.
Per svolte inaspettate, il lettore viene trascinato in un incessante passaggio di colpe e responsabilità dove, in un crescendo hitchcockiano, sembra impossibile raggiungere la verità. E, meno che mai, essere in grado di dimostrarla.
A raccontare è il fratello di trent’anni, il più giovane, ed è lui che scopre una misteriosa dedica in codice, “Sempre con te, Clelia 1979”, sul retro di una cornice. Da quel momento si aprono le porte sul passato insospettabile del padre. Dietro all’uomo confinato al tifo sportivo emerge uno sconosciuto segnato da segreti e contraddizioni che affondano negli anni della contestazione e della lotta armata. Tito, il primogenito, ha raccolto con scrupolo le prove che lo conducono dritto alla certezza che il padre abbia sempre collaborato con la polizia… Il fratello minore è invece tormentato dal dubbio: e se il padre avesse tradito ogni ideale e persino Clelia, la donna che amava? Ed è ancora il minore che deve fare i conti con il fantasma del padre che gli appare in forme e visioni sempre più allucinate per dire la sua storia e mostrare una strada verso la possibile verità sul suo omicidio.
I due fratelli – che da anni non si parlano e sono schierati ideologicamente su versanti opposti – sono costretti a collaborare, tuttavia diffidano l’uno dell’altro, si rinfacciano colpe, si passano alcune informazioni ma ne omettono molte altre. L’uno è aiutato dall’accesso a documenti riservati dei servizi segreti sugli anni di piombo, l’altro da due amici scalcagnati e sopra le righe e da Elena, una hacker che agli occhi del protagonista ha l’aspetto della magnetica Sigourney Weaver.
Per svolte inaspettate, il lettore viene trascinato in un incessante passaggio di colpe e responsabilità dove, in un crescendo hitchcockiano, sembra impossibile raggiungere la verità. E, meno che mai, essere in grado di dimostrarla.
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