La Magnifica
- Autore
- Arnaldo Colasanti
- Editore
- Fazi Editore
- Pubblicazione
- 16/03/2017
- Categorie
La Magnifica è un libro importante, coraggioso, che si spinge dove mai nessun narratore italiano aveva osato.
Le miserie di un gruppo di scrittori italiani raccontate con la raffinatezza e l’eleganza di un grande scrittore.
Feroce ed esilarante ritratto di un gruppo di scrittori italiani contemporanei.
La Magnifica è la storia di Piero Aprile, scrittore e professore, convocato per un viaggio premio a New York insieme ad altri autori italiani da far conoscere negli Stati Uniti. I migliori scrittori italiani selezionati e scelti dalla Vecchia, l’operatrice culturale che ha trovato i soldi al Ministero per finanziare il viaggio in business class. Il romanzo si svolge tutto dentro l’aeroporto di Fiumicino, in un arco temporale di un paio d’ore. Piero, nell’attesa dell’imbarco, riattraversa tutta la sua esistenza passata a studiare in solitudine, quando ancora ragazzo raggiungeva in bicicletta la biblioteca del suo paese, dentro quella meravigliosa abbazia nascosta tra le montagne; giorni in cui sognava che lo studio avrebbe cambiato la vita e il mondo.
Ora, però, osserva i suoi colleghi e si domanda chi sono gli scrittori italiani. Eccoli, gli intellettuali, tutti dentro le loro piccole miserie che, per garantirsi una riga col proprio nome e cognome sulla prossima edizione della Garzantina, sono pronti persino a massaggiare i piedi della Vecchia – che li comanda tutti a bacchetta, che decide del bene e del male di ognuno di loro, che conosce le loro debolezze, che ne decreta il trionfo o la sconfitta. Piero, con un’abilità quasi paranormale, entra nei pensieri dei suoi colleghi, dà loro una voce facendo di ognuno un ritratto esilarante: la Puerpera incinta, accompagnata dal Maritino, il quale però parla troppo ed è continuamente fulmi- nato dagli sguardi cattivi e punitivi della moglie; l’Esordiente belloccio, vincitore del maggiore Premio Letterario Nazionale, irrimediabilmente superficiale; il Professorino, il quale giudica tutti dalla sua altezza fasulla e appunta in un taccuino osservazioni per il suo inutile canone della contemporaneità; il Servo, l’accompagnatore della Vecchia, insolitamente rilassato, perché anche per lui è finalmente vacanza; poi il Narratore Padano, che zoppica perché le scarpe nuove comprate appositamente per il viaggio gli hanno fatto venire un callo; lo Scrittore Impegnato, civile perché getta una gomma masticata solo dopo averla avvolta in un pezzetto di carta; la Spilungona, frigida, che sembra nata per intrattenere la Vecchia; lo Scrittore Fiorentino, lo snob che si è organizzato per leggere gli inserti culturali del «Corriere della Sera» e de «la Repubblica» anche a New York, ma non ammette di aver pensato a come leggere anche il «Corriere dello Sport».
Le miserie di un gruppo di scrittori italiani raccontate con la raffinatezza e l’eleganza di un grande scrittore.
Feroce ed esilarante ritratto di un gruppo di scrittori italiani contemporanei.
La Magnifica è la storia di Piero Aprile, scrittore e professore, convocato per un viaggio premio a New York insieme ad altri autori italiani da far conoscere negli Stati Uniti. I migliori scrittori italiani selezionati e scelti dalla Vecchia, l’operatrice culturale che ha trovato i soldi al Ministero per finanziare il viaggio in business class. Il romanzo si svolge tutto dentro l’aeroporto di Fiumicino, in un arco temporale di un paio d’ore. Piero, nell’attesa dell’imbarco, riattraversa tutta la sua esistenza passata a studiare in solitudine, quando ancora ragazzo raggiungeva in bicicletta la biblioteca del suo paese, dentro quella meravigliosa abbazia nascosta tra le montagne; giorni in cui sognava che lo studio avrebbe cambiato la vita e il mondo.
Ora, però, osserva i suoi colleghi e si domanda chi sono gli scrittori italiani. Eccoli, gli intellettuali, tutti dentro le loro piccole miserie che, per garantirsi una riga col proprio nome e cognome sulla prossima edizione della Garzantina, sono pronti persino a massaggiare i piedi della Vecchia – che li comanda tutti a bacchetta, che decide del bene e del male di ognuno di loro, che conosce le loro debolezze, che ne decreta il trionfo o la sconfitta. Piero, con un’abilità quasi paranormale, entra nei pensieri dei suoi colleghi, dà loro una voce facendo di ognuno un ritratto esilarante: la Puerpera incinta, accompagnata dal Maritino, il quale però parla troppo ed è continuamente fulmi- nato dagli sguardi cattivi e punitivi della moglie; l’Esordiente belloccio, vincitore del maggiore Premio Letterario Nazionale, irrimediabilmente superficiale; il Professorino, il quale giudica tutti dalla sua altezza fasulla e appunta in un taccuino osservazioni per il suo inutile canone della contemporaneità; il Servo, l’accompagnatore della Vecchia, insolitamente rilassato, perché anche per lui è finalmente vacanza; poi il Narratore Padano, che zoppica perché le scarpe nuove comprate appositamente per il viaggio gli hanno fatto venire un callo; lo Scrittore Impegnato, civile perché getta una gomma masticata solo dopo averla avvolta in un pezzetto di carta; la Spilungona, frigida, che sembra nata per intrattenere la Vecchia; lo Scrittore Fiorentino, lo snob che si è organizzato per leggere gli inserti culturali del «Corriere della Sera» e de «la Repubblica» anche a New York, ma non ammette di aver pensato a come leggere anche il «Corriere dello Sport».
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