Il ragazzo del secolo breve

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Il ragazzo del secolo breve
Autore
Mario Talli
Editore
Stampeditore
Pubblicazione
19/02/2017
Categorie
La letteratura storiografica sulla Resistenza è ormai assai cospicua e vanta titoli che si possono considerare dei veri e propri classici, accanto a diari e a raccolte collettive di testimonianze; per non parlare delle antologie di racconti e dei molti volumi di ricordi apparsi in questi ultimi anni. La vicenda raccontata da Talli invece si stacca felicemente, per varie ragioni, dalla maggioranza di analoghi scritti; per le sue caratteristiche originali e anche per una non comune qualità letteraria. In questa narrazione il periodo della Resitenza è felicemente inserito in un prima e in un dopo, in un tempo che precede e in un tempo che segue il fenomeno della guerra civile. Il racconto si arricchisce non solo per le vicende personali dell’autore ma anche per la presenza di altri personaggi: i compagni e gli amici di Talli, con le loro storie particolari e i diversi destini di ciascuno.
***
“Le pagine in cui racconta, con sobria efficacia, la morte di due ragazze – uccise una da una cannonata tedesca, l’altra da una bomba americana – non si dimenticano facilmente. Così come colpisce l’episodio del compagno che, recatosi nell’immediato Dopoguerra per la prima volta in un bordello, si lascia trascinare dalla passione politica fino a trascurare di “consumare” pur di discutere con una giovane prostituta e convertirla all’ideale comunista. La non comune capacità di scrittura di Talli fa di questo testo, senza dubbio di rilevante importanza come documento storico, anche una lettura di indubbio valore letterario.”

(Dalla prefazione di Renzo Martinelli)

Mario Talli è nato a Montaione, in provincia di Firenze. Ha partecipato alla Resistenza giovanissimo, ancora adolescente, vivendo inevitabilmente il periodo 1943-’44 come un’esperienza profondamente formativa che ha poi influenzato, sul piano morale ed esistenziale, tutta la sua vita successiva. Ha esordito pubblicando alcuni racconti sulla terza pagina del quotidiano «Il Nuovo Corriere» diretto da Romano Bilenchi. Quest’ultimo nel 1954 lo ha assunto al giornale, dove è rimasto fino alla sua chiusura. Ha poi collaborato con altri importanti giornali nazionali concludendo l’attività giornalistica nella redazione fiorentina di «La Repubblica». Non ha mai smesso di esercitare il giornalismo e di occuparsi delle sue problematiche. Per alcuni anni ha fatto parte del Comitato esecutivo e del Consiglio nazionale dell’Unione giornalisti pensionati aderente alla Federazione nazionale della stampa.

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