dipendenza d'amore
- Autore
- paulette ievoli
- Pubblicazione
- 28/08/2016
- Categorie
Non ho letto nulla che si riferisse a quanto, questo problema, vecchio come il mondo, ossia la violenza dell’uomo sulla donna, fosse stato strumentalizzato dai media, al punto che i media non solo sono entrati nelle case degli inorriditi spettatori, a snocciolare numeri, mostrare e parlare del sangue dopo una coltellata dopo l’altra inferta con uno spirito diabolico dai carnefici alle loro vittime, perlopiù compagne , mogli.
Dicevo, che non solo i media sono entrati nelle case degli italiani ma anche nelle camere da letto delle coppie, definiamole a rischio, creando un iper sentimento nei carnefici e nelle vittime di autoesaltazione e autolesionismo dal quale non si può tornare indietro. Come si fa a tornare indietro dalla cima dell’ amplificazione di un sentimento in crisi di coppia, in cui , tra l’altro, le uniche alternative sono l’essere informati su altri casi simili finiti nel sangue. E che quindi potrebbero creare emulazione.
il sangue, sacralizzato dai media, che intanto ci hanno fatto soldi: trasmissioni nate ad hoc, televisivamente, e poi ancora la stampa, i libri sul femminicidio, che non fanno altro che cavalcare il sentimento popolare che il vento mediatico porta con sé in questo troppo vuoto e troppo pieno, mi viene da consigliare di nuovo la lettura del mio libro “dipendenza d’amore“, non per vanità, ma perché offre una prospettiva sulla violenza all’interno della coppia capovolta.
Lontano dalla lettura stereotipata di questo fenomeno, ormai diventato un business per i media: televisioni e giornali
Che non rendono alcun servizio utile, solo alimentano la cultura nell’opinione pubblica ci sia un carnefice e una vittima .
In realtà in queste dinamiche tragiche di coppia che spesso si concludono con la morte del più debole fisicamente, cioè la donna, i ruoli non sono così ben definiti.
Esiste spesso anche se non sempre beninteso, una complicità tra vittima e carnefice .
Un legame di dipendenza sottovalutato da chi si occupa di definire il fenomeno della violenza all’interno della coppia che può condurre alla morte di uno dei due, o di entrambi.
Credo che la morte fisica non sia peggiore, esiste una morte psicologica e morale che si trascina in silenzio .
Anche su queste forme di morte dovrebbero accendersi i riflettori. Ma la gente vuole veder scorrere il sangue per provare quell’interesse che i media sono bravissimi a intercettare e a lucrarvi sopra, magari aspettando la prossima morte per fare audience
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