Una Coccinella di Nome Pippo
- Autore
- Linda Abbiati
- Pubblicazione
- 30/03/2017
- Categorie
Tessa ha diciannove anni e conduce una vita tranquilla nel paese di Ponteggiano. La serenità della sua famiglia è sconvolta dalla morte del fratello maggiore, Filippo, in un incidente d’auto, richiamato negli incubi e nei ricordi della protagonista, che racconta in prima persona una storia dei nostri giorni. Il romanzo si apre con una lettera d’addio, destinata a racchiudere, in poche righe, un legame radicato nel tempo.
Nel giorno del funerale, tra i volti tesi e senza pace della famiglia e dei più cari amici, Tessa socchiude gli occhi. La riscuoterà il solletico di una coccinella, che si arrampica sulle dita della sua mano. L’insettino sembra parlarle e seguirla fino a casa: dietro una voce stridula, che nasconde il tono protettivo del fratello più grande, Filippo si rivela a lei.
Vincendo l’incredulità iniziale, l’ipotesi di follia, Tessa deciderà di aggrapparsi a questa fantasia, a un nuovo punto di riferimento senza spazio né tempo. L’occhio del lettore seguirà il percorso della ragazza e di suo fratello: Pippo – così era chiamato dall’infanzia – guarda ora la realtà lucidamente dalla prospettiva di una creatura in apparenza fragile.
Dopo l’incontro con il signor Carlo, alla guida di una delle auto coinvolte nell’incidente, Tessa è risoluta nel ricomporre i frammenti della propria vita, nell’accogliere l’invito a dare un significato profondo a ogni istante. Gradualmente si riapre al mondo, dal rientro al lavoro nella pasticceria della sua amica Giulia, a una serata con i compagni di Pippo: Luigi, Simone e infine Fabio, che le farà conoscere l’amore.
I pensieri della coccinella diventano scrittura grazie alla mano di Tessa. Le lettere di Pippo, intercalate alla narrazione, aiuteranno Teresa, la sua fidanzata, a vincere la solitudine. Le ragazze impegneranno ogni attimo, dedicandosi alle più varie iniziative: un corso di cucina per i bambini del paese, un mercatino per raccogliere i fondi necessari e un piccolo concerto, in cui è riunita la band degli amici di Filippo.
Con una rinnovata vitalità, Tessa potrà alleviare il dolore delle persone care. La musica echeggerà ancora nella sua casa e il padre accompagnerà le note della chitarra di Pippo; il nonno riaprirà la sua bottega, da tempo abbandonata, e proseguirà le creazioni intagliate nel legno; l’anniversario dei genitori diverrà una serata speciale.
Alle vicende di Tessa e della sua famiglia, si intrecciano quelle di Nadiri e del figlio Obi, originari delle terre esotiche dell’Africa. Il loro aiuto, indispensabile a superare il lutto, è destinato a essere ricambiato. La malattia di Nadiri e la sua morte precoce si riveleranno la ragione dolorosa che ha portato Filippo a ritornare, in altre sembianze: Tessa doveva riacquistare serenità e fiducia, per poterle infondere al piccolo Obi e crescerlo nella sua famiglia come un fratello.
Se per Tessa, ormai adulta, la notizia del lutto è vissuta con rabbia e disillusione, il bambino, con lo sguardo immaginifico dell’infanzia, sarà pronto a riconoscere la coccinella, a credere nella vita. Al termine del proprio compito, Pippo può prendere commiato.
Così Tessa si sveglia, con la lettera ancora incompleta tra le mani, ma il cuore più leggero. Una nota lasciata da Filippo, in un periodo vissuto solo in sogno, a margine di una delle letterine natalizie dell’infanzia e una sequenza di eventi che ricalcano così fedelmente i mesi successivi al lutto rivelano il grado di realtà nell’illusione e nella fantasticheria. Una coccinella in volo strizza l’occhio alla protagonista e al lettore, lasciando aperta l’interpretazione del simbolo.
Nel giorno del funerale, tra i volti tesi e senza pace della famiglia e dei più cari amici, Tessa socchiude gli occhi. La riscuoterà il solletico di una coccinella, che si arrampica sulle dita della sua mano. L’insettino sembra parlarle e seguirla fino a casa: dietro una voce stridula, che nasconde il tono protettivo del fratello più grande, Filippo si rivela a lei.
Vincendo l’incredulità iniziale, l’ipotesi di follia, Tessa deciderà di aggrapparsi a questa fantasia, a un nuovo punto di riferimento senza spazio né tempo. L’occhio del lettore seguirà il percorso della ragazza e di suo fratello: Pippo – così era chiamato dall’infanzia – guarda ora la realtà lucidamente dalla prospettiva di una creatura in apparenza fragile.
Dopo l’incontro con il signor Carlo, alla guida di una delle auto coinvolte nell’incidente, Tessa è risoluta nel ricomporre i frammenti della propria vita, nell’accogliere l’invito a dare un significato profondo a ogni istante. Gradualmente si riapre al mondo, dal rientro al lavoro nella pasticceria della sua amica Giulia, a una serata con i compagni di Pippo: Luigi, Simone e infine Fabio, che le farà conoscere l’amore.
I pensieri della coccinella diventano scrittura grazie alla mano di Tessa. Le lettere di Pippo, intercalate alla narrazione, aiuteranno Teresa, la sua fidanzata, a vincere la solitudine. Le ragazze impegneranno ogni attimo, dedicandosi alle più varie iniziative: un corso di cucina per i bambini del paese, un mercatino per raccogliere i fondi necessari e un piccolo concerto, in cui è riunita la band degli amici di Filippo.
Con una rinnovata vitalità, Tessa potrà alleviare il dolore delle persone care. La musica echeggerà ancora nella sua casa e il padre accompagnerà le note della chitarra di Pippo; il nonno riaprirà la sua bottega, da tempo abbandonata, e proseguirà le creazioni intagliate nel legno; l’anniversario dei genitori diverrà una serata speciale.
Alle vicende di Tessa e della sua famiglia, si intrecciano quelle di Nadiri e del figlio Obi, originari delle terre esotiche dell’Africa. Il loro aiuto, indispensabile a superare il lutto, è destinato a essere ricambiato. La malattia di Nadiri e la sua morte precoce si riveleranno la ragione dolorosa che ha portato Filippo a ritornare, in altre sembianze: Tessa doveva riacquistare serenità e fiducia, per poterle infondere al piccolo Obi e crescerlo nella sua famiglia come un fratello.
Se per Tessa, ormai adulta, la notizia del lutto è vissuta con rabbia e disillusione, il bambino, con lo sguardo immaginifico dell’infanzia, sarà pronto a riconoscere la coccinella, a credere nella vita. Al termine del proprio compito, Pippo può prendere commiato.
Così Tessa si sveglia, con la lettera ancora incompleta tra le mani, ma il cuore più leggero. Una nota lasciata da Filippo, in un periodo vissuto solo in sogno, a margine di una delle letterine natalizie dell’infanzia e una sequenza di eventi che ricalcano così fedelmente i mesi successivi al lutto rivelano il grado di realtà nell’illusione e nella fantasticheria. Una coccinella in volo strizza l’occhio alla protagonista e al lettore, lasciando aperta l’interpretazione del simbolo.
Condividi questo libro
Recensioni e articoli
Non ci sono ancora recensioni o articoli