Le mura di Tramontana

A Trapani un morto ammazzato viene ritrovato all’alba davanti al mare, sulle antiche Mura di Tramontana. Sullo sfondo di questa vicenda e di una Sicilia dove «ciò che appare non è e ciò che è non appare» la vita solitaria del giudice Antonio Voce si intreccia con quella di Rachele Dioguardi, giovane agente di polizia assegnata a compiti di scorta e protezione.
L’istruttoria giudiziaria sull’omicidio e le vicende private di Voce si mescolano in una lieve e meticolosa riflessione sui meccanismi impercettibili che regolano l’esistenza degli uomini confinati nel loro isolamento, nelle loro abitudini e nelle loro fantasie.
Guidato dalla presenza del suo vecchio maestro Alagona e dagli antichi galeoni spagnoli che solcano le acque della sua immaginazione, Voce si muove nel labirinto di indizi, storie e suggestioni che il caso gli mette davanti e che lo porteranno invece a scoprire la verità su se stesso.
In una Trapani popolata da una miriade di personaggi che portano alla luce altrettanti aspetti della natura umana, i «piccoli esilî» del giudice Voce, di Rachele, del giornalista locale Melo Currò e dell’ispettore di polizia Sinisi verranno messi al cospetto della scelta tra vita e sopravvivenza, fino a scoprire che tra indagine giudiziaria e indagine privata non esiste differenza. L’una è necessaria all’altra, come in un puzzle in cui «i pezzi di cartone si assomigliano tutti. Ma per chiudere uno spazio c’è una tessera sola. Se non la trovi, non puoi sistemare la successiva e il gioco non riesce».

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