L’ORCO

Estate 1994. A Seghetri, frazione del Comune di Graugasi nel Cilento, il tredicenne Nicolò s’aggrega a tre suoi coetanei per una scampagnata e si ritrova solo, pesto e legato al fusto di una quercia secolare che si erge solitaria sulla punta del promontorio del paese. Prima che i teppisti si decidano a tornare da lui per liberarlo, un pescatore avvista il corpo di un ragazzino impiccato che penzola proprio da un ramo della quercia. I carabinieri accorsi al cospetto dell’albero non trovano né il cadavere né il capestro, ma al crepuscolo dello stesso giorno è già chiaro chi manca all’appello: Nicolò non è più tornato a casa...
Sopraggiunto l’autunno, Corrado Fiori, un uomo sulla soglia della vecchiaia e noto ai suoi compaesani come “l’eremita”, riceve la visita di un branco di cani randagi imbattutisi nella sua casa, una vecchia baita nascosta nella pineta del promontorio di Seghetri. L’uomo non fa in tempo ad affezionarsi e ad accudirli che gli animali, allontanatisi per dar la caccia a una misteriosa presenza in agguato nel bosco, finiscono col bruciare e perire dentro circoli di pietre e fra sinistre sculture di rami – le trappole di un predatore ignoto che sembra avvalersi di poteri soprannaturali. Raggiunta una bettola del paese per denunciare la presenza e le trame d’una sorta di stregone, Corrado scopre d’essere creduto un orco stregato dai protagonisti delle leggende demoniache che orbitano attorno alla “Quercia delle Streghe” e carnefice impunito del giovane Nicolò.
Frattanto, sul promontorio, bestie morte e sepolte risorgono, e una nebbia gravida d’incubi s’addensa per il vero orco di Seghetri…

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