Nota Di Classe: Sento Che Sto Per Dare I Numeri (La Realtà Mi Sta Prendendo In Giro Vol. 3)

Scuola … e ho detto tutto! Non c’è da aggiungere niente! Sono sicura che basta soltanto il nome per far capire al volo a tutti quanti cosa si intende! Che siate studenti delle elementari, delle medie, delle superiori, dell’università, che abbiate già finito gli studi o che ci lavoriate dentro (come insegnanti, presidi o con qualsiasi altro compito) è ovvio pensare che abbiate ben chiara la situazione! Sapete già di cosa sto parlando! Avete già bene in mente le circostanze che vi portano sempre di più a convincervi che ogni tanto quel luogo sia sinonimo di follia pura! Perché non importa se siete alunni del liceo o professori … non cambia, alla fine è un “tutti contro la scuola” in generale!
Perché noi studenti pensiamo che siamo gli unici ad essere leggermente innervositi dal fatto di dover entrare in classe la mattina … ma non ci viene mai il dubbio che anche per i professori possa essere una bella sfida non cedere all’impulso di lanciare in aria tutti i fogli delle verifiche e mollare tutto su due piedi! Noi adolescenti lo faremmo eccome di prendere i libri e squarciarli a metà, aprire letteralmente in quattro i diari pieni di numeri di pagine ed esercizi o strappare in pezzi i quaderni degli appunti (che sono ancora quasi nuovi, hanno solo qua e là qualche disegnino astratto fatto nelle ore di noia), ma guardate che anche i docenti non scherzano in fatto di sfinimento per certe situazioni che si vengono a creare all’interno dell’istituto! Noi crediamo che siamo solo noi teenager quelli stufi e vogliosi di tornarcene a casa di corsa il prima possibile … ma non è così! Da entrambe le parti c’è la reciproca voglia di chiudere quella porta dell’aula e non doverla riaprire mai più!
Spesso noi ragazzi ci lamentiamo di dover fare i compiti o di dover studiare per le numerose verifiche della settimana … ma perché invece pensate veramente che gli insegnanti siano lì a tirare i coriandoli e a suonare le trombette all’idea di dover passare ben 3 ore e mezza in riunione per decidere i voti delle pagelle e a litigare tra di loro? Già, perché questo molte volte accade durante i loro incontri didattici pomeridiani! Noi siamo lì con le mani nei capelli solo all’idea di dover iniziare la ricerca di storia sui Cartaginesi e loro sono lì in ugual modo con le mani nei capelli alla sola idea di dover tirare fuori i nostri temi di matematica dove abbiamo fatto per la centesima volta gli stessi identici errori che ci tiriamo dietro ancora dalla prima superiore! Noi rabbrividiamo quando si avvicinano le udienze generali per paura che raccontino ai nostri genitori qualche nostra malefatta, loro rabbrividiscono quando si avvicinano le udienze generali per paura di dover spiegare di nuovo ai nostri genitori come si usa il registro elettronico per poter vedere i nostri voti! Noi ci guardiamo male tra compagni, loro si guardano male tra colleghi!
Insomma, alla fine, alunni o professori, il sentimento con il quale alla mattina ci ricordiamo che anche oggi la scuola ci aspetta, è lo stesso: stress! E in questo libro vedremo il perchè ...

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