Fai uno squillo quando arrivi

Nina ha trent'anni, i capelli ricci e un amore autoimmune nell'anima, "al quale si sopravvive, ma dal quale non si guarisce". Come tante giovani single, per affrontare la giungla sentimentale di Milano colleziona appuntamenti più o meno riusciti con uomini conosciuti su Tinder, ma il ricordo del suo ex le brucia ancora dentro. Non importano i chilometri che li separano né le volte che si sono detti addio: la loro storia sembra impossibile da cancellare. Finché è lui a dimenticare tutto - o quasi - dopo un'overdose di LUV, potentissimo allucinogeno che dà l'illusione di viaggiare nel tempo. Ora l'ex di Nina è convinto di vivere alla fine degli anni Novanta: non sa cosa siano Facebook e WhatsApp, comunica con sms e squilli e, soprattutto, crede di stare ancora con lei. Quando Nina torna in Puglia per l'estate, ad attenderla a casa trova rose rosse, lettere e compilation. Ed è costretta a chiedersi: quante volte si può amare la stessa persona sbagliata? Quanti tentativi sono ammessi prima di dichiarare una storia finita? Quand'è che l'ultima possibilità è davvero l'ultima? Un romanzo "revival" insolito e brillante che racconta i sentimenti prima delle dating app, quando la tecnologia era imperfetta e l'amore sembrava molto più facile.

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Mangialibri

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Fai uno squillo quando arrivi. Da qualche parte ho letto che sia una dimostrazione di amore. Al posto di un “Ti amo”, insomma. E di solito è l’accortezza di chi ha difficoltà a dare un nome alle proprie emozioni e preferisce dimostrarlo con argomenti pratici. Leggi tutta la recensione

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