Raccontamenti
- Autore
- Chiara Montenero
- Editore
- Kimerik
- Pubblicazione
- 12/06/2017
- Categorie
Raccontamenti è una raccolta di favole e di racconti per "adulti bambini" che non hanno perso lo “stupore infantile Zolliano”.
Come scrive l'Autrice nell'introduzione: “Ci vuole coraggio. Il coraggio di deflorare questo candido foglio di carta con parole sporche di vita. Parole per sfogare la nostra rabbia, per ingannare il nostro silenzio, per distrarre la nostra solitudine. Parole che, una volta scritte, non potremo disconoscere. Eppure la tentazione di leggerci, di recitarci nei panni di qualcun altro per poi poterci giudicare e farci giudicare diversi è una vanità alla quale non sappiamo sottrarci. Così, come in un puzzle, scegliamo pazientemente le parole giuste che, una volta incastrate una nell’altra, raccontino la nostra storia. Povere parole, conservate sotto vuoto come sardine in scatola, nella melma della nostra mente distratta! Alcune, le più furbe, riescono a venire alla luce, a distendere la propria ombra sul marciapiede affollato di voci straniere. Altre, le più ingenue, rimangono in attesa sulla soglia, con l’abito stirato e le scarpe lucide. Come attori, aspettano emozionate dietro le quinte di varcare il palcoscenico per recitare la propria parte.
In fondo cos’è la Vita se non un susseguirsi di parole? Parole che scandiscono, come lancette di un orologio, il nostro tempo. Parole che decorano, come quadri sulle nude pareti, il nostro spazio.
Parole sussurrate, gridate, custodite, dimenticate.
Parole per spiegare, per mentire, per amare, per ferire.
Parole. Attimi di vita. Parole scritte per non morire. Parole per diventare storia…”.
Come scrive l'Autrice nell'introduzione: “Ci vuole coraggio. Il coraggio di deflorare questo candido foglio di carta con parole sporche di vita. Parole per sfogare la nostra rabbia, per ingannare il nostro silenzio, per distrarre la nostra solitudine. Parole che, una volta scritte, non potremo disconoscere. Eppure la tentazione di leggerci, di recitarci nei panni di qualcun altro per poi poterci giudicare e farci giudicare diversi è una vanità alla quale non sappiamo sottrarci. Così, come in un puzzle, scegliamo pazientemente le parole giuste che, una volta incastrate una nell’altra, raccontino la nostra storia. Povere parole, conservate sotto vuoto come sardine in scatola, nella melma della nostra mente distratta! Alcune, le più furbe, riescono a venire alla luce, a distendere la propria ombra sul marciapiede affollato di voci straniere. Altre, le più ingenue, rimangono in attesa sulla soglia, con l’abito stirato e le scarpe lucide. Come attori, aspettano emozionate dietro le quinte di varcare il palcoscenico per recitare la propria parte.
In fondo cos’è la Vita se non un susseguirsi di parole? Parole che scandiscono, come lancette di un orologio, il nostro tempo. Parole che decorano, come quadri sulle nude pareti, il nostro spazio.
Parole sussurrate, gridate, custodite, dimenticate.
Parole per spiegare, per mentire, per amare, per ferire.
Parole. Attimi di vita. Parole scritte per non morire. Parole per diventare storia…”.
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