Certe volte dev'essere proprio il destino che si accanisce. Il Celestino e la Piera sono sposati da trent'anni, hanno lavorato tutta la vita come muli e adesso, che dovrebbero godersi il meritato riposo nella loro cascinetta di Alzano Lombardone, la legge della ministra piangente con la complicità di una banca sanguisuga li ha ridotti sul lastrico. Meno male che Pio ed Emilia, i due amatissimi figli, sono sistemati… o almeno così credono mamma e papà. Dopo un'esistenza da formichine, dunque, la coppia - pensionato mancato uno, pensionata forzata l'altra - deve reinventarsi un modo per sbarcare il lunario. Sono due brave persone, il Cele e la Piera, è fuor di dubbio, ma quando un giorno lei accetta un lavoro di pulizie nel carcere di Opera, tutto cambia. Comincia così l'epopea dei coniugi Aiello, delinquenti per caso, che applicano la serietà di un'intera vita lavorativa alla coltivazione e allo smercio della marijuana. Affidabili e puntuali, i due vecchietti si costruiscono una vasta clientela nella florida piazza di spaccio milanese in barba alla malavita vera, offrendo un prodotto unico, a chilometro zero e con l'inconfondibile sapore delle cose fatte in casa. E finalmente i soldi arrivano, anzi scorrono a fiumi. Ma forse l'avventura criminale degli Aiello, come tutte le cose, è destinata a non durare in eterno…
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Un romanzo breve, quello di Guido Bagatta ‒ giornalista, scrittore e volto noto della televisione, che con Cairo ha già pubblicato il romanzo 72 ore ‒ che ci fornisce la fotografia spietata di un’Italia dove il lavoro può venir meno da un giorno all’altro, dove le aziende possono chiudere senza dare spiegazioni gettando sul lastrico decine di famiglie, dove le leggi spesso fanno più danni che altro, dove l’unica via possibile da percorrere anche per le persone più rette ed insospettabili può essere solo delinquere.
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