Roman e Kanè

Alla periferia di una grande città Roman compie 14 anni. Per celebrare il suo compleanno un cantastorie, di nome Kanè, inizia a raccontare storie che egli definisce «d’amore, di guerra e di saggezza», storie che ha raccontato per piazze e strade nel corso della vita, che però s’intrecciano in un ordito che tutte le comprende, man mano che la narrazione procede verso la risoluzione. Accanto a Roman e a Kanè appaiono altri personaggi marginali, di varia provenienza, e tutti si riconoscono nelle vicende raccontate da Kanè. Roman stesso si identificherà con la figura di un ragazzo protagonista, Leon, tanto da decidere di assumere le funzioni di Kanè alla fine del racconto, facendosi portavoce del suo testamento di cantastorie. Le storie riguardano la società, la legge e il suo valore, l’amore in vari aspetti, la vendetta e l’odio come incapacità di affrontare la verità degli errori commessi, la maternità voluta e ricercata, la paternità persa e ritrovata, i sogni di ricchezza e di felicità, il mito della Creazione come narrato nelle tradizioni popolari. Oggi stiamo capendo che è dalla periferia e dalla marginalità che può arrivare un messaggio, se non addirittura la spinta a conoscere.

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