Omicidio in laboratorio (I Bassotti)

Percorrere la sera tardi i lunghi e silenziosi corridoi del Medical Building non è un’esperienza piacevole. Lo sa bene George Wroxham, il giovane studente che si aggira alla disperata ricerca del laboratorio di Tossicologia dove è atteso dal dottor Sheppery. L’uomo dai capelli rossi che si offre di accompagnarlo è il dottor Blythe, noto nel reparto per le sue geniali intuizioni. Sheppery si trova a pochi metri di distanza dallo studio del collega; quella è la porta, ma la stanza è buia, che sia già andato a casa? No, il cappello è sul banco e provette e bilancino sono in bella mostra sui tavoli, come se qualcuno li stesse utilizzando. E infatti Sheppery non è andato a casa... giace senza vita sul pavimento. Ci vuole poco a capire che la morte è stata causata dal veleno: l’odore di mandorle amare del cianuro è inconfondibile. L’ispettore Mellison di Scotland Yard si mette al lavoro, ma è chiaro che seguendo le normali procedure la polizia non arriverà a nessun risultato, anche perché si trova ben presto di fronte all’inspiegabile: l’uomo morto nel laboratorio era infatti già annegato nel pomeriggio. Non ci sono impronte, non c’è movente, l’assassino è stato abilissimo a non lasciare indizi, però qualcosa al dottor Blythe non è sfuggito, come una matita che non è al suo posto e degli strani numeri annotati su un taccuino. E allora...

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