Tornerà la lepre a Buna

“Mi chiamo Alberto, ma gli amici mi chiamano Bart”.

Si può scrivere la fotografia di un’epoca appena trascorsa, gli anni Novanta e i primi anni Duemila, mettendoci dentro tutti i sogni, le aspirazioni, i viaggi, le fughe insperate verso l’orizzonte?

Alberto frequenta lʼuniversità a Bologna, ma prima ancora di approdare nella città capoluogo dellʼEmilia “e” Romagna, avrà vissuto la sua adolescenza in compagnia degli amici di una vita, quelli del bar Vento, ai quali si aggiungono gli avventori e le comparse più o meno seriali di un crocevia esistenziale, tra il paese e il mare, tra la campagna “e il west”.
“Tornerà la lepre a Buna” è un romanzo caleidoscopico, un romanzo “di formazioni”, dove le storie di un gruppo di ragazzi si intrecciano in una Terra di Mezzo geografica che è anche un’età di passaggio, dalle strade tortuose del Salento, percorse a bordo di Califfoni d’annata e automobili sgangherate, fino ai corridoi silenziosi delle biblioteche di Bologna, dai centri di accoglienza per giovani immigrati, alle feste notturne, tra i fumi della nebbia e le nebbie di fumo nei pub dei portici, passando per la Provenza, Modena, la Spagna e le letture, interminabili, di autori che hanno influenzato generazioni di esploratori.

“Anch’io amo la natura, gli alberi e la pioggia, e aspetto, con un presentimento di gioia, il tempo che verrà. Mi piace stare al finestrino, vedere l’enorme spettacolo. Amo la strada, il viaggio. Facciamo un po’ di strada insieme?”

Alberto ricorda e racconta, tiene insieme i fili di una trama infinita, anche quando accadono gli eventi più imprevedibili ed è impossibile, per i lettori, non rivivereciò che può essere accaduto anche a loro.

Luigi Pisanelli ci fa vivere on the road con Karl, Jack, Alberto, Sara, Max, Maurizio, il Pincio, Silvano, il Cobra, Tommaso, lo Zio, raccontando un mondo attraverso suoni, sensazioni, emozioni, visioni, ricordi, musica, e film, in un romanzo dove una volta entrata la totalità dellʼuniverso ciò che ci viene restituito è il ritmo sincopato della vita.

“Tornerà la lepre a Buna” risponde, con fantasia e malinconia, a una domanda fondamentale, quella secondo cui non si può dare il racconto di una gioventù ideale (o idealizzata) se questo, oltre che a essere veridico, non risulta, allo stesso tempo, stupendamente epico.

Luigi Pisanelli, nato a Casarano nel 1976, vive e lavora a Parabita (Le). Ama la natura, i cani, i buoni libri, la musica che fa prendere alla vita il verso giusto, ama cucinare e, infine ama la solitudine, a tratti intervallata dalla migliore delle compagnie possibili in questo mondo.

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Mangialibri

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“Il Vento” è un bar: Maurizio detto The Boss, stanco della carriera di fotomodello in giro per il mondo, né è il proprietario. Lo ha ricavato ristrutturando un vecchio edificio ereditato dal nonno ed è il punto di ritrovo, il quartiere generale di un gruppo di amici, lui ne va fierissimo e ne ha motivo, per i suoi amici non è solo un luogo fisico, ma del cuore. Fuori dal Leggi tutta la recensione

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