Le poesie più belle

«Presso tutti gli uomini», dice Omero nell’Odissea, «i poeti godono della massima venerazione e di rispetto, perché la Musa ha insegnato loro il canto e ha cara la stirpe dei poeti».
Per quarant’anni Valentino Zeichen ha passeggiato per le vie romane consapevole che i poeti non erano più venerati come al tempo dei greci, ma che, se fosse stato vivo, Omero lo avrebbe celebrato come un grande. Moravia non a caso l’aveva riconosciuto come «un Marziale contemporaneo» e altri nel tempo hanno definito questa figura di poeta sui generis «un libertino minimale settecentesco» (Ferroni), «un Gozzano dopo la Scuola di Francoforte» (Pagliarani), un neoclassico beffardo, un dandy, un flâneur, un neo liberty, un hidalgo.
Oltre che grande poeta, Zeichen è stato un personaggio la cui vita e le cui opere sono già diventate leggenda insieme ai suoi sandali francescani e alla baracca dietro piazza del Popolo in cui, da austro-ungarico trasferitosi a Roma, ha vissuto nello «sdegnoso rifiuto di un qualsivoglia lavoro e con violenti attacchi alla civiltà dei consumi», come ha avuto modo di scrivere Valerio Magrelli. Non è vero quello che spesso hanno sostenuto i critici, e cioè che la “ragione” fosse unicamente al centro dei suoi componimenti. Al contrario, Valentino Zeichen ha messo subito a nudo il “cuore” in una delle sue prime poesie: «Presumibilmente, / sembro un poeta di alta rappresentanza / sebbene la mia insufficienza cardiaca ha per virtù medica il libro Cuore». E non è neanche vero che Zeichen fosse un antilirico. A riprova di ciò, basta leggere alcune sue poesie sulla madre, Evelina, e sulla fanciullezza passata a Fiume, per rendersi conto che nel suo caso l’etichetta di antilirico non ha alcun senso.
Il problema di Valentino Zeichen è stato quello di essere un gigante in mezzo ai nani. Nel primo anniversario della morte, che il libro intende celebrare, si ricordi che questa notevole figura di poeta, che nei suoi versi importò anche temi difficili e raramente trattati come quelli riguardanti la geopolitica, la chimica e la scienza, sue grandi passioni, è sempre stata ignorata dai maggiori premi letterari. Fuor di polemica, con questo omaggio che intende raccogliere le sue poesie più belle, si vuole ricordare il poeta, l’amico e soprattutto un uomo che, con la sua coerenza intellettuale e il suo rigore, ha lasciato un segno indelebile nel mondo culturale italiano.

Segnala o richiedi rimozione

Condividi questo libro

Recensioni e articoli

Aggiungi una recensione

Aggiungi un articolo

Non ci sono ancora recensioni o articoli

Altri libri di Valentino Zeichen

Diario 1999

Diario 1999 di Valentino Zeichen Fazi Editore

Con questo libro, la Fazi avvia la pubblicazione dei diari di Valentino Zeichen, testi finora inediti di grandissima importanza sia dal punto di vista umano che culturale. In Diario 1999, annotazioni, pensieri, poesie ma anche piccole recensioni di film e sogni, stanno insieme a dettagliati resoconti di serate mondane, cene e incontri, cui Zeichen partecipò assiduamente per tutta la vita e che ...

Poesie: 1963 - 2014

Poesie: 1963 - 2014 di Valentino Zeichen MONDADORI

Dopo l'esordio, avvenuto nel 1974 con Area di rigore , Valentino Zeichen raccoglie la sua intera produzione poetica in un volume in cui il vivacissimo estro di un'intelligenza capace di indimenticabili invenzioni sa coesistere con il disincanto di un'amarezza lucidamente controllata. Zeichen, poeta vistosamente antilirico, privilegia il movimento narrativo, l'andamento prosastico, l'approccio...

Diario 2000

Diario 2000 di Valentino Zeichen Fazi Editore

Dopo Diario 1999 , la Fazi Editore prosegue la pubblicazione dei diari di Valentino Zeichen, testi finora inediti, decisivi per capire la personalità del poeta. Con questo nuovo volume, si offre ai lettori il diario composto nel corso del 2000. Allo stesso anno proficuo risale Ogni cosa a ogni cosa ha detto addio , una delle opere più coraggiose e sorprendenti del poeta, alla cui genesi e ...