Tre donne
- Autore
- Bruno Sperani
- Editore
- Scrivere
- Pubblicazione
- 13/07/2017
- Categorie
Tre donne che lavorano come mezzadre o mogli di mezzadri, nella bassa padana di inizio '900. È in questa situazione, potentemente drammatica, sulla quale e per la quale, Bruno Sperani (Beatrice Speraz) ha scritto un romanzo audace, pieno di verità e di passione.
I contrasti con i padroni per gli orari, la paga e le condizioni di lavoro si intrecciano ad una trama sia romantica che tragica.
La ribelle Cristina, che prima litiga con il padrone quasi aggredendolo, poi diventa amante del parroco don Giorgio, ed insieme emigrano in America. Virginia, che si ammala di tubercolosi e muore, Maria, che sposa Pietro ma poi lo tradisce con suo fratello Sandro, fino all'inevitabile fratricidio.
Il romanzo finisce con un ansito di speranza, con Maria china a lavorare, si, ma allo stesso tempo fiera di cantare l'Inno dei Lavoratori, con tutti gli altri mezzadri che piano piano si uniscono al coro.
Bruno Sperani, pseudonimo di Vincenza (Beatrice) Speraz, nata a Spalato, in Dalmazia nel 1839. Nata da Elena Alessandri, donna della vecchia nobiltà provinciale, e da Marino Pare-Spèrac, slavo di modeste origini. Rimasta orfana in giovane età di entrambe i genitori, viene allevata in Istria da parenti della madre.
Beatrice Speraz è un’acuta osservatrice e una pensatrice. Vive in un'epoca drammatica, nella quale la lotta di classe sobbolliva in ogni luogo di lavoro ma ancora non aveva la forza di smuovere le masse. I romanzi sociali di Beatrice Speraz parlano proprio di questo momento di transizione fra le disgrazie, la vita stenta ed a volte la morte, e l'inizio delle lotte operaie di inizio '900. Realista e verista più di tanti altri scrittori uomini famosi per essere realisti e veristi.
I contrasti con i padroni per gli orari, la paga e le condizioni di lavoro si intrecciano ad una trama sia romantica che tragica.
La ribelle Cristina, che prima litiga con il padrone quasi aggredendolo, poi diventa amante del parroco don Giorgio, ed insieme emigrano in America. Virginia, che si ammala di tubercolosi e muore, Maria, che sposa Pietro ma poi lo tradisce con suo fratello Sandro, fino all'inevitabile fratricidio.
Il romanzo finisce con un ansito di speranza, con Maria china a lavorare, si, ma allo stesso tempo fiera di cantare l'Inno dei Lavoratori, con tutti gli altri mezzadri che piano piano si uniscono al coro.
Bruno Sperani, pseudonimo di Vincenza (Beatrice) Speraz, nata a Spalato, in Dalmazia nel 1839. Nata da Elena Alessandri, donna della vecchia nobiltà provinciale, e da Marino Pare-Spèrac, slavo di modeste origini. Rimasta orfana in giovane età di entrambe i genitori, viene allevata in Istria da parenti della madre.
Beatrice Speraz è un’acuta osservatrice e una pensatrice. Vive in un'epoca drammatica, nella quale la lotta di classe sobbolliva in ogni luogo di lavoro ma ancora non aveva la forza di smuovere le masse. I romanzi sociali di Beatrice Speraz parlano proprio di questo momento di transizione fra le disgrazie, la vita stenta ed a volte la morte, e l'inizio delle lotte operaie di inizio '900. Realista e verista più di tanti altri scrittori uomini famosi per essere realisti e veristi.
Condividi questo libro
Recensioni e articoli
Non ci sono ancora recensioni o articoli
Altri libri di Bruno Sperani
La fabbrica di Bruno Sperani — Bauer Books
La fabbrica , pubblicata sul finire dell'800, è un' opera ambientata tra gli operai edili di una Milano in ascesa capitalistica .
La fabbrica di Bruno Sperani — ReadOn
Un romanzo corale che si sviluppa nel periodo di sviluppo dei cantieri edili milanesi di fine '800.
La fabbrica (Fuori dal coro) di Bruno Sperani — KKIEN Publ. Int.
"Lotta di classe" al femminile Bruno Sperani, nom de plume di Beatrice Speraz (1839-1923), volitiva donna dalmata che ha dovuto utilizzare questo artificio per affermare il proprio ingegno femminile in un mondo – quello letterario e creativo – ancora prerogativa quasi esclusiva degli uomini, Ambientato nel mondo dei cantieri edili milanesi, nel periodo dell’ascesa capitalistica, in questo ...