Il mago e la figlia del boia

Baviera, 1666. A vent’anni circa dalla fine della guerra dei Trent’anni, il flusso di pellegrini verso il celebre monastero bavarese di Andechs, rinomato per le sue antichissime reliquie miracolose, nonché per la sua birra capace di donare l’oblio, è il più intenso a memoria d’uomo. In un’epoca di carestie, calamità naturali, lupi affamati e bande di briganti, la gente cerca con particolare slancio la protezione della chiesa e, sulla strada per Andechs, ci sono anche Simon, medico di Schongau, e sua moglie Magdalena, la figlia del boia Jakob Kuisl.
Manca ancora una settimana alla solennità delle Tre Ostie, considerata una delle feste religiose più importanti della Baviera, ma l’abate Maurus Rambeck ha già inviato messaggeri nei paesi del circondario per invitare i pellegrini a presentarsi in anticipo al Sacro Monte. Quattro mesi prima un fulmine ha colpito il campanile della chiesa del monastero, la copertura del tetto è stata distrutta dalle fiamme e gran parte della navata meridionale è crollata. Eppure Magdalena sembra di scorgere, proprio lassù, una minuscola luce che segnala la presenza di qualcuno.
Desiderosa di indagare, la figlia del boia non esita a raggiungere la vetta del campanile, quando una figura vestita di nero sfreccia verso di lei, aggredendola e facendola quasi precipitare nel vuoto. Nel frattempo, Simon si trova ad avere a che fare con la morte improvvisa dell’assistente di frate Johannes, il farmacista del villaggio, un uomo con la faccia del diavolo e la tonaca di un monaco.
Quando viene ritrovato il cadavere di un altro novizio e il frate orologiaio, Virgilius, noto tra i confratelli per i suoi esperimenti al limite della moralità, scompare misteriosamente, i sospetti cadono proprio sul frate farmacista, che è subito imprigionato e consegnato al tribunale regionale. Magdalena riesce a parlare con l’accusato e scopre così che si tratta di un carissimo amico di gioventù del padre. L’intervento del boia di Schongau si rende perciò necessario.
Cosa collega le morti misteriose, la scomparsa del frate «stregone» e la sinistra luce che ogni notte illumina il campanile del monastero di Andechs? E chi si cela sotto la tonaca nera dell’uomo che vigila da lassù? Toccherà al boia Kuisl e a sua figlia Magdalena indagare alla ricerca della verità.
Impreziosito da una trama ricca di sorprendenti colpi di scena, Il mago e la figlia del boia è il quarto avvincente capitolo di una delle serie più amate e lette nel mondo, un’altra esaltante avventura dell’impavido boia di Schongau Jakob Kuisl.

«Un romanzo storico di magnifica inventiva e con un protagonista sorprendente: un boia fornito di anima che lotta contro i pregiudizi e i tornaconti politici».
Scott Turow

«Oliver Pötzsch, nel cui albero genealogico sono presenti diversi boia, mestiere che si tramandava di padre in figlio, ci offre un avvincente romanzo storico ricco di dettagli sul tessuto sociale e sulla struttura del potere politico nella Baviera del XVII secolo».
Publishers Weekly

«La ricostruzione storica è accurata, l’intreccio giallo avvincente e l’atmosfera è quella da brivido di una fiaba dei Grimm».
Lara Crinò, il Venerdì di Repubblica

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