Trecentesca

Perché Trecentesca? Perché questo titolo all'opera? Mi piacciono i giochi di parole e Trecentesca ne contiene almeno tre. Trecentesca: Tre come le commedie in essa contenute; cento... centone, con riferimento alla veste dei nostri lontanissimi avi, i Romani, ricavata unendo tra loro pezzi di stoffe di vario colore, così come le mie commedie sono ricavate unendo tra loro spunti ed idee di diversi autori; trecento, che è il periodo in cui sono ambientate.
Mi rendo conto di quanto sia pericoloso parlare di idee prese da vari autori e da varie situazioni della nostra storia letteraria, ma non potevo certo negare quelle che sono state le fonti prime della mia ispirazione. Boccaccio, innanzitutto.
Anni fa ho seguito per qualche tempo un corso sul Boccaccio, tenuto dal prof. Giorgio Padoan alla Facoltà di Lettere dell'Università Ca' Foscari di Venezia. Non ho mai dato quell'esame - credo anzi di non aver nemmeno seguito l'intero corso - ma da quelle lezioni ho ricevuto un'impressione così bella e profonda del mondo del Trecento, visto attraverso la lente forse un po' deformante, ma quanto mai autentica e schietta, del Decameron, da volermi senz'altro ispirare all'opera del Boccaccio per la composizione di queste mie tre commedie. Potremo quindi definirle anche "variazioni su un tema trecentesco" o, più pomposamente, "ricerca sulle possibilità espressive e compositive di motivi tratti principalmente dal Decameron". Principalmente, ma non solo. Molte altre, anche se forse meno importanti, sono state le fonti d'ispirazione.

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