La vita di prima
- Autore
- Marian Thurm
- Editore
- Bollati Boringhieri
- Pubblicazione
- 21/09/2017
- Valutazione
- 1
- Categorie
«Thurm crea e al contempo distrugge un dettagliato mondo domestico in un thriller dal ritmo incalzante, carico di fortissima suspense emotiva.»
«Kirkus Reviews»
«Marian Thurm schiaccia l’acceleratore della trama fin dalla prima pagina, quando Roger Goldenhar, impresario edile in vacanza in Florida, compra una pistola... La pistola indica una via d’uscita, ma il finale della Thurm riserva una sorpresa.»
«The New York Times»
«Marian Thurm ci regala una storia piena di suspense su come la vita di una coppia benestante dell’Upper East Side di Manhattan sprofondi nel caos, e su come un’orribile tragedia possa nascere da circostanze assolutamente ordinarie... La vita di prima rimarrà con voi molto tempo dopo aver letto l’ultima pagina.»
National Public Radio
Roger, in vacanza invernale in Florida con la moglie Stacy, una figlia di cinque anni e un piccolo di tre, entra in un poligono di tiro che vende anche armi e munizioni e compera una Glock che poi infila nel cruscotto della macchina a noleggio. Roger, un costruttore e impresario edile, e Stacy, un’operatrice sociale, si sono conosciuti nove anni prima, in un caffè di Harvard Square. Flirtano, e qui Stacy fa il primo errore: nota al polso di Roger un Rolex d’oro dall’aria costosissima e commenta tra sé e sé, «oggetti come questo mi lasciano indifferente». Dovrebbe invece capire che per l’uomo, più vecchio di lei di una decina d’anni, e senz’altro baciato dal successo, quel Rolex non è solo uno status symbol, ma una ragione di vita, letteralmente. Dovrà rendersene conto una decina d’anni più tardi, durante quella vacanza in Florida, quando si troverà la Glock nuova di zecca puntata alla tempia. Cos’è successo tra il Rolex e la Glock? Anni di matrimonio, felici, che Stacy vive dedicandosi ai figli e al marito, nel lusso: un appartamento di otto stanze su Park Avenue, scuole private per i bambini, tate, viaggi in Europa… cose che però non la conquistano, non le fanno perdere l’amore per la semplicità, la solidarietà, gli altri. Quindi, quando l’impresa del marito va a rotoli, ed è costretta a traslocare in un dignitoso bilocale, a iscrivere i figli a una scuola pubblica, e a lavare la biancheria nel seminterrato, la donna non si scompone. Anche perché ha un’ottima migliore amica e una cognata deliziosa, nonché due suoceri gentili e attenti, e una serie di interessi, compreso un corso serale di scrittura. Mentre Roger appare disperato, cupo, silenzioso, inappetente, insonne, come se nulla per lui avesse più senso. Thurm possiede l’inconsueta capacità di tenerci in sospeso per tutta la lunghezza della storia e di raccontarla con un linguaggio molto chiaro, che rivela gradualmente ma senza tregua il punto di vista critico dell’autrice sui miti e i riti della società USA degli ultimi decenni.
«Kirkus Reviews»
«Marian Thurm schiaccia l’acceleratore della trama fin dalla prima pagina, quando Roger Goldenhar, impresario edile in vacanza in Florida, compra una pistola... La pistola indica una via d’uscita, ma il finale della Thurm riserva una sorpresa.»
«The New York Times»
«Marian Thurm ci regala una storia piena di suspense su come la vita di una coppia benestante dell’Upper East Side di Manhattan sprofondi nel caos, e su come un’orribile tragedia possa nascere da circostanze assolutamente ordinarie... La vita di prima rimarrà con voi molto tempo dopo aver letto l’ultima pagina.»
National Public Radio
Roger, in vacanza invernale in Florida con la moglie Stacy, una figlia di cinque anni e un piccolo di tre, entra in un poligono di tiro che vende anche armi e munizioni e compera una Glock che poi infila nel cruscotto della macchina a noleggio. Roger, un costruttore e impresario edile, e Stacy, un’operatrice sociale, si sono conosciuti nove anni prima, in un caffè di Harvard Square. Flirtano, e qui Stacy fa il primo errore: nota al polso di Roger un Rolex d’oro dall’aria costosissima e commenta tra sé e sé, «oggetti come questo mi lasciano indifferente». Dovrebbe invece capire che per l’uomo, più vecchio di lei di una decina d’anni, e senz’altro baciato dal successo, quel Rolex non è solo uno status symbol, ma una ragione di vita, letteralmente. Dovrà rendersene conto una decina d’anni più tardi, durante quella vacanza in Florida, quando si troverà la Glock nuova di zecca puntata alla tempia. Cos’è successo tra il Rolex e la Glock? Anni di matrimonio, felici, che Stacy vive dedicandosi ai figli e al marito, nel lusso: un appartamento di otto stanze su Park Avenue, scuole private per i bambini, tate, viaggi in Europa… cose che però non la conquistano, non le fanno perdere l’amore per la semplicità, la solidarietà, gli altri. Quindi, quando l’impresa del marito va a rotoli, ed è costretta a traslocare in un dignitoso bilocale, a iscrivere i figli a una scuola pubblica, e a lavare la biancheria nel seminterrato, la donna non si scompone. Anche perché ha un’ottima migliore amica e una cognata deliziosa, nonché due suoceri gentili e attenti, e una serie di interessi, compreso un corso serale di scrittura. Mentre Roger appare disperato, cupo, silenzioso, inappetente, insonne, come se nulla per lui avesse più senso. Thurm possiede l’inconsueta capacità di tenerci in sospeso per tutta la lunghezza della storia e di raccontarla con un linguaggio molto chiaro, che rivela gradualmente ma senza tregua il punto di vista critico dell’autrice sui miti e i riti della società USA degli ultimi decenni.
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Recensioni e articoli
La vita di prima — Mangialibri
Roger e Stacy non hanno tante cose in comune. Anzi. Sono completamente differenti. Lui è reduce da un inaspettato divorzio. Lei ha da poco compiuto trent’anni e non sa ancora bene cosa fare “da grande”. Roger comincia a corteggiarla e Stacy capisce subito che, a volte, l’amore non è quel colpo di fulmine che ti travolge, ma può essere la costruzione graduale di un sentimento Leggi tutta la recensione
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