I tre dialoghi e il racconto dell'Anticristo
- Autore
- Vladimir Sergeevič Solov'ëv
- Editore
- Fazi Editore
- Pubblicazione
- 26/10/2017
- Categorie
Le profetiche tesi del più grande filosofo russo dell’Ottocento ci rivelano la vera natura dell’Anticristo. La sua opera è impressionante per profondità e chiaroveggenza.
«Solov’ëv preannunziò con lucidità la grande crisi che ha colpito il Cristianesimo negli ultimi decenni del Novecento».
Cardinale Giacomo Biffi
I tre dialoghi e il racconto dell’Anticristo è l’ultima opera di Solov’ëv, scritta pochi mesi prima della morte, ed è il culmine di una riflessione ventennale. Chi è l’Anticristo di cui parla Solov’ëv? È un uomo, borghese e massone, diventato imperatore del mondo, un convinto spiritualista che crede nel Bene e persino in Dio. È un asceta, uno studioso, un filantropo. Dà altissime dimostrazioni di moderazione, di disinteresse e attiva beneficenza, ma solo esteriormente è buono. La sua ideologia è un ecumenismo fiacco, inclusivo solo nella misura in cui è privo di un autentico orizzonte valoriale: il vero Anticristo si dà sotto il segno di uno scimmiottamento della filantropia cristiana. Solov’ëv squaderna uno scenario apocalittico, dove il progresso è il «sintomo della fine», una fine estremamente vicina, ma dalla quale l’Anticristo, in ultima istanza, uscirà sconfitto.
«Solov’ëv preannunziò con lucidità la grande crisi che ha colpito il Cristianesimo negli ultimi decenni del Novecento».
Cardinale Giacomo Biffi
I tre dialoghi e il racconto dell’Anticristo è l’ultima opera di Solov’ëv, scritta pochi mesi prima della morte, ed è il culmine di una riflessione ventennale. Chi è l’Anticristo di cui parla Solov’ëv? È un uomo, borghese e massone, diventato imperatore del mondo, un convinto spiritualista che crede nel Bene e persino in Dio. È un asceta, uno studioso, un filantropo. Dà altissime dimostrazioni di moderazione, di disinteresse e attiva beneficenza, ma solo esteriormente è buono. La sua ideologia è un ecumenismo fiacco, inclusivo solo nella misura in cui è privo di un autentico orizzonte valoriale: il vero Anticristo si dà sotto il segno di uno scimmiottamento della filantropia cristiana. Solov’ëv squaderna uno scenario apocalittico, dove il progresso è il «sintomo della fine», una fine estremamente vicina, ma dalla quale l’Anticristo, in ultima istanza, uscirà sconfitto.
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