I pirati dei navigli

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I pirati dei navigli
Autore
Marco Philopat
Editore
Bompiani
Pubblicazione
27/09/2017
Valutazione
1
Categorie
Esattamente vent'anni fa usciva la prima di molte edizioni di Costretti a sanguinare, febbrile resoconto dei primi anni del punk italiano narrato - o ''urlato'', come recitava il sottotitolo - da Marco Philopat, che da protagonista appassionato di quella straordinaria esperienza ne diventava così anche un prezioso testimone. Non è facile raccontare una realtà in continua ebollizione, che per sua stessa natura vive underground e vuole sfuggire a ogni categoria sociale, politica, estetica: Philopat trova la chiave per farlo con un entusiasmo trascinante, in una prosa che è una corsa a perdifiato, e riprende oggi da dove si era fermato.
Siamo nel mezzo degli anni Ottanta, Milano è infestata da yuppie e zombie televisivi, la polizia ha appena sgomberato il centro sociale Virus e un'intera stagione sembra conclusa. Ma l'incontro con un libraio illuminato, una storia d'amore sorprendente e una rivista cyberpunk sono la miscela capace di dare l'innesco a un riscatto collettivo. Dallo scantinato ribattezzato Helter Skelter - che si trasforma in un luogo per sperimentazioni artistiche e tecnologiche all'avanguardia - all'esplosivo esordio del centro sociale Cox 18, sede di forte fermento culturale a due passi dalla Darsena, i Pirati dei Navigli seminano per le vie di Milano le scintille rivoluzionarie della controcultura.

A voce alta, con il coraggio di chi porta su di sé molte cicatrici, Marco Philopat trasforma la storia che ha realmente vissuto in un romanzo ricco di episodi esilaranti, imprese incredibili e disavventure sconvolgenti. I pirati dei Navigli è un viaggio in un periodo poco conosciuto della cultura underground, dal 1984 al 1989, il ritratto di una figura unica come quella di Primo Moroni, e al tempo stesso un'avventura che lascia il segno e che ci regala squarci di utopia.

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Mangialibri

I pirati dei navigliMangialibri

Difficile essere un ragazzino negli anni Settanta a Milano, vivendo tra Baggio e il Giambellino. Marco lo apostrofano tutti con gli odiosi appellativi Mathausen e Viacolvento, per via del suo fisico gracile e pelle e ossa. Si aggiunge poi Filopat, diventato successivamente Philopat, mutuato dal nome di un pupazzo di un cartone animato a firma di Gunter Raetz, trasmesso in Leggi tutta la recensione

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