La Dea Scorpione
- Autore
- A.J.Flamel
- Editore
- Gainsworth Publishing
- Pubblicazione
- 21/10/2017
- Categorie
Alessandria d'Egitto, 112 dopo Cristo. Il ritrovamento del corpo senza testa del governatore romano Servio Simile spinge l'imperatore Traiano a inviare con urgenza dall'Urbe il suo fidato amico e compagno d'armi Gaio Ticio Massimo. Mentre l'Egitto centrale brucia nella rivolta, nell'oscurità dei vicoli di Alessandria esseri soprannaturali compiono la loro sanguinaria vendetta. Per liberare il fido Sosia dai contrabbandieri che lo hanno rapito, Massimo e il centurione Decio si imbarcheranno, in compagnia di una donna bellissima e misteriosa, in un viaggio sul Nilo che li porterà verso la guerra. Una nuova ed emozionante avventura che travalica i limiti del tempo, segnata dall'ombra della Dea Scorpione e dall'aroma del silfio, la spezia del deserto.
"Kheruef fece ancora qualche passo nel maggior silenzio possibile, poi si acquattò nell'antro di un portone, in attesa, impugnando saldamente il khopesh. Il rumore di passi era scomparso. Dove sei finito, demonio? Non avanzi e non arretri? Si stava innervosendo.
La luna uscì dalle nuvole, inondando di luce argentea il vicolo. E fu allora che lo vide, fermo a non più di due braccia di distanza di fronte a lui. Era alto almeno quattro cubiti, tre palmi più di lui, che già era considerato alto. Il corpo possente era coperto solo da un gonnellino e da un collare, entrambi di lamine dorate, e lucidi muscoli spiccavano nel chiarore lunare. Ma quello che gli tolse il fiato, mandandogli un brivido lungo la schiena, era la testa. Una testa nera di sciacallo."
"Kheruef fece ancora qualche passo nel maggior silenzio possibile, poi si acquattò nell'antro di un portone, in attesa, impugnando saldamente il khopesh. Il rumore di passi era scomparso. Dove sei finito, demonio? Non avanzi e non arretri? Si stava innervosendo.
La luna uscì dalle nuvole, inondando di luce argentea il vicolo. E fu allora che lo vide, fermo a non più di due braccia di distanza di fronte a lui. Era alto almeno quattro cubiti, tre palmi più di lui, che già era considerato alto. Il corpo possente era coperto solo da un gonnellino e da un collare, entrambi di lamine dorate, e lucidi muscoli spiccavano nel chiarore lunare. Ma quello che gli tolse il fiato, mandandogli un brivido lungo la schiena, era la testa. Una testa nera di sciacallo."
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