Ra-ta-tu-ja: Parole alla prova
- Autore
- Francesco Maino
- Editore
- Ronzani Editore
- Pubblicazione
- 21/11/2017
- Categorie
Ratatuja è un nuovo piccolo libro dove Francesco Maino ha riunito alcuni testi recenti, scritti mentre il suo Cartongesso - vincitore fra gli inediti del premio Italo Calvino 2013 e pubblicato da Einaudi nella collana dei Supercoralli - continua a diffondersi in una cerchia sempre più ampia di lettori, subito convinti dall’irruente sincerità poetica di quelle pagine, e dalla forza di uno stile che ha strepitosamente rianimato, come da tempo non succedeva, la nostra esangue lingua letteraria.
La parola “ratatuja” nel dialetto veneto significa, secondo la colorita spiegazione di Maino stesso, “accozzaglia di obbietti inservibili, disfunzionali, caotici, e randagi”. Un titolo che vuole indicare una varietà apparentemente incongrua, ma che proprio per i suoi eccentrici, mirabolanti sviluppi riunisce in un’identità complessiva tutti e quattro i capitoli della plaquette: Antilingua (in riferimento a un celebre scritto di Calvino del 1965), catalogo di insensatezze verbali nella comunicazione contemporanea, messe in fila come una delirante salmodia, Zaiazione finale e Crostolo, su cronache personaggi e scandali della politica del Veneto (dell’Italia), emblemi grotteschi di una neo-antropologia raccontata con estro rabelaisiano, e infine Res nullius, un commento all’episodio dei profughi di Ventimiglia, dove il gioco retorico dell’ironia e del paradosso fa appena schermo a una commozione scandalizzata e impotente di fronte alla tragedia immensa dei migranti.
Il flusso verbale di Maino, dove le frasi sembrano generarsi l’una dall’altra in un continuum che sospinge sempre più avanti le pause della sintassi, trova in queste forme brevi un contenimento ideale, che esalta l’oralità, la natura eminentemente vocale delle sue “parole alla prova” e del suo stesso stile. Uno stile che riconosce in molti autori del Novecento - da Arbasino a Zanzotto - le coordinate di un nuovo espressionismo, capace di accogliere e mettere insieme di tutto: l’“antilingua” sclerotizzata del nostro tempo e le sillabe arcaiche dei testi protoromanzi, il gergo della concione giuridica e i toni del teatro civile, l’irriverenza giullaresca e il j’accuse, l’adagio di un canto elegiaco, le percussioni furenti di un rap.
Per questo libro Franco Zabagli ha realizzato cinque variazioni calligrafiche a inchiostro di china sulle parole del Ritmo bellunese.
Dai testi di Ratatuja Francesco Maino ha elaborato un reading con l’accompagnamento musicale in libera improvvisazione del trio electro-jazz Schrodinger’s Cat (Paolo Brusò, Niccolò Romanin, Riccardo Marogna), e con le immagini filmate di Marco Maschietto.
La parola “ratatuja” nel dialetto veneto significa, secondo la colorita spiegazione di Maino stesso, “accozzaglia di obbietti inservibili, disfunzionali, caotici, e randagi”. Un titolo che vuole indicare una varietà apparentemente incongrua, ma che proprio per i suoi eccentrici, mirabolanti sviluppi riunisce in un’identità complessiva tutti e quattro i capitoli della plaquette: Antilingua (in riferimento a un celebre scritto di Calvino del 1965), catalogo di insensatezze verbali nella comunicazione contemporanea, messe in fila come una delirante salmodia, Zaiazione finale e Crostolo, su cronache personaggi e scandali della politica del Veneto (dell’Italia), emblemi grotteschi di una neo-antropologia raccontata con estro rabelaisiano, e infine Res nullius, un commento all’episodio dei profughi di Ventimiglia, dove il gioco retorico dell’ironia e del paradosso fa appena schermo a una commozione scandalizzata e impotente di fronte alla tragedia immensa dei migranti.
Il flusso verbale di Maino, dove le frasi sembrano generarsi l’una dall’altra in un continuum che sospinge sempre più avanti le pause della sintassi, trova in queste forme brevi un contenimento ideale, che esalta l’oralità, la natura eminentemente vocale delle sue “parole alla prova” e del suo stesso stile. Uno stile che riconosce in molti autori del Novecento - da Arbasino a Zanzotto - le coordinate di un nuovo espressionismo, capace di accogliere e mettere insieme di tutto: l’“antilingua” sclerotizzata del nostro tempo e le sillabe arcaiche dei testi protoromanzi, il gergo della concione giuridica e i toni del teatro civile, l’irriverenza giullaresca e il j’accuse, l’adagio di un canto elegiaco, le percussioni furenti di un rap.
Per questo libro Franco Zabagli ha realizzato cinque variazioni calligrafiche a inchiostro di china sulle parole del Ritmo bellunese.
Dai testi di Ratatuja Francesco Maino ha elaborato un reading con l’accompagnamento musicale in libera improvvisazione del trio electro-jazz Schrodinger’s Cat (Paolo Brusò, Niccolò Romanin, Riccardo Marogna), e con le immagini filmate di Marco Maschietto.
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