Il suo ultimo desiderio (La cultura)
- Autore
- Joan Didion
- Editore
- Il Saggiatore
- Pubblicazione
- 30/11/2017
- Valutazione
- 1
- Categorie
La sua scrittura corre sui nervi sfibrati di Elena McMahon – figlia, moglie e madre sull’orlo di un crollo –, giornalista del Washington Post che segue la campagna presidenziale tra pranzi di beneficenza e comitati di quartiere, primarie di partito e grigiori redazionali. Come tutte le donne di Joan Didion, Elena osserva il proprio tracollo. È insoddisfatta e in fuga perenne dal presente e dal passato: dall’orrore vacuo del quotidiano, dalla morte della madre, dalla distanza della figlia, dal padre alcolizzato, gambler di emozioni, capace di mandare in frantumi la vita monocroma della figlia con l’ultimo azzardo possibile.
Con la cifra stilistica che è il segno distintivo dei suoi romanzi, Joan Didion imbastisce l’enigma della morte di Elena intorno a molti vuoti, di lacuna in lacuna, senza nessi logici. Un traffico d’armi, l’amore con un agente segreto, e poi il buio. Il quadro rifiuta di ricomporsi, il centro non tiene. La leggerezza di un attimo rivela il peso di una vita intera: cambiano i decenni, non le eroine.
Il suo ultimo desiderio si muove sul crinale dell’ambiguità, una linea sfuggente che divide una vita e due Americhe, al tramonto della Guerra fredda. Gli Stati Uniti opulenti – che sfilano nei rispettabili interni borghesi, tra le piscine, sui campi da tennis inondati dal sole avvolgente del Pacifico – e gli avamposti imperialisti nel Centroamerica. Uno spazio diviso che grazie a Joan Didion diviene spazio spirituale, teatro delle vanità in cui si dibattono esistenze lacerate, in cui scolora il fantasma di una donna e l’Occidente rivela il proprio cuore di tenebra.
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Recensioni e articoli
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