Il profumo del mare d'inverno: New edition
- Autore
- Carmela Maria Gentile
- Pubblicazione
- 01/12/2017
- Categorie
“Avevo girato il mondo in lungo e in largo, ma non avevo mai visto un luogo più bello e non era solo il cuore ad affermarlo. L’ironia di questo pensiero mi colpì con la forza di un maglio demolitore; avevo trascorso almeno la metà della mia vita sognando di fuggire dalla mia città, dall’ambiente ristretto e provinciale e dai suoi orizzonti limitati e quando ne avevo avuto l’opportunità, non ero riuscito a recidere gli invisibili lacci che mi legavano ad esso”
“Una lacrima silenziosa scese lungo la mia guancia, giunse fino alle labbra. Con la punta della lingua la leccai, era salata. Sapeva di mare… il mare! Ogni cosa nella mia città riconduceva al mare che era spettacolare. Mi sembrava di sentire lo sciabordio dell’acqua che si infrangeva pigramente sulla riva, onda dopo onda, in un moto continuo e inarrestabile. Somigliava al battito del mio cuore, che pulsava regolare e lento.”
“Mi resi conto che cominciavano a mancarmi proprio i gesti e le consuetudini quotidiane, non rimpiangevo le cose eccezionali, ma la mia casa, i miei figli e… Iole col suo sorriso dolce, la sua tranquilla presenza e la sua generosità. E Giulia? Come si collocava nel mio nuovo modo di vedere le cose? I miei sentimenti riguardo a lei erano contrastanti. Amavo Giulia, o almeno, l’avevo amata moltissimo. Era stata come una ventata di primavera, giunta a rallegrare il grigiore delle mie giornate e la consapevolezza dell’ineluttabile trascorrere del tempo. Tuttavia in quel momento non era a lei che pensavo, ma al calore della mia casa e alla mia famiglia che, dal giorno in cui ero stato male, penava e pregava per me, affinché tornassi presto da loro.”
Giovanni è un medico cinquantenne che improvvisamente si trova costretto in un letto d’ospedale a causa di un’improvvisa malattia. Tutta la vita gli passa davanti: la professione, le sue passioni, l’attaccamento alla terra natia, ma soprattutto l’amore incondizionato verso la sua famiglia.
Ripensando al passato e alla sua vita travagliata e turbolenta, decide che se potesse tornare indietro nel tempo, rifarebbe le medesime scelte e sicuramente anche gli stessi errori, ma metterebbe sempre al primo posto i figli e la famiglia perché alla resa dei conti, sono l’unico motivo per cui valga la pena di vivere e di continuare a lottare.
“Una lacrima silenziosa scese lungo la mia guancia, giunse fino alle labbra. Con la punta della lingua la leccai, era salata. Sapeva di mare… il mare! Ogni cosa nella mia città riconduceva al mare che era spettacolare. Mi sembrava di sentire lo sciabordio dell’acqua che si infrangeva pigramente sulla riva, onda dopo onda, in un moto continuo e inarrestabile. Somigliava al battito del mio cuore, che pulsava regolare e lento.”
“Mi resi conto che cominciavano a mancarmi proprio i gesti e le consuetudini quotidiane, non rimpiangevo le cose eccezionali, ma la mia casa, i miei figli e… Iole col suo sorriso dolce, la sua tranquilla presenza e la sua generosità. E Giulia? Come si collocava nel mio nuovo modo di vedere le cose? I miei sentimenti riguardo a lei erano contrastanti. Amavo Giulia, o almeno, l’avevo amata moltissimo. Era stata come una ventata di primavera, giunta a rallegrare il grigiore delle mie giornate e la consapevolezza dell’ineluttabile trascorrere del tempo. Tuttavia in quel momento non era a lei che pensavo, ma al calore della mia casa e alla mia famiglia che, dal giorno in cui ero stato male, penava e pregava per me, affinché tornassi presto da loro.”
Giovanni è un medico cinquantenne che improvvisamente si trova costretto in un letto d’ospedale a causa di un’improvvisa malattia. Tutta la vita gli passa davanti: la professione, le sue passioni, l’attaccamento alla terra natia, ma soprattutto l’amore incondizionato verso la sua famiglia.
Ripensando al passato e alla sua vita travagliata e turbolenta, decide che se potesse tornare indietro nel tempo, rifarebbe le medesime scelte e sicuramente anche gli stessi errori, ma metterebbe sempre al primo posto i figli e la famiglia perché alla resa dei conti, sono l’unico motivo per cui valga la pena di vivere e di continuare a lottare.
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Amir e Francesca si conoscono alla facoltà di medicina, al Policlinico universitario di Roma, dove frequentano entrambi il primo anno. Francesca è una romana DOC, figlia di un noto cardiochirurgo. Conduce una vita agiata e non ha un solo problema al mondo. Amir è un profugo palestinese, fuggito dall’inferno della guerra a sedici anni. I suoi fratelli lo mantengono agli studi, ma naturalmente ...