La Fattoria dei Gelsomini

Lady Daisy e sua figlia Terry hanno invitato alcuni ospiti a trascorrere il fine settimana nella loro dimora di campagna. Ma la padrona di casa, di solito ineccepibile, non si rivela all’altezza. Più passa il tempo, più il soggiorno, che culmina in un interminabile pranzo, diventa un supplizio per tutti: il caldo è insopportabile, le interazioni obbligate alla lunga sfiancano, e il dolce all’uva spina, causa di imbarazzanti malesseri, è il colpo di grazia. Sempre più insofferenti, Mr Topham e il misterioso Andrew trovano rifugio in una lunga partita a scacchi, che si protrae fino a notte inoltrata, quando tutti gli altri sono già a letto. Peccato solo che la candida Terry, il mattino dopo, sappia chi ha vinto. A questo punto i sospetti di adulterio della moglie di Andrew diventano certezza: alla giovane Rosie non resta che mettere a punto la vendetta. E quale miglior alleata, se non la madre, l’esuberante Mrs de Lacy, scaltra come poche, che non vede l’ora di irrompere sulla scena, avendo già fiutato l’occasione per guadagnarci qualcosa?
Con la sua eleganza e la sua ironia tagliente, Elizabeth von Arnim ci racconta tutto quello che si nasconde dietro l’ipocrisia dei salotti dell’aristocrazia inglese in un romanzo che fa ridere e sorridere spesso, pervaso di un allegro cinismo e di un’irriverente satira sociale.

«Autrice prolifica, ma di quelle che se inizi a leggerle poi non smetti più».
Natalia Aspesi, «il venerdì di Repubblica»

«Elizabeth possiede al cento per cento quella peculiare caratteristica di tante autrici britanniche: un romanticismo spinto ma non sentimentale, un ardore emotivo che si avvolge ben bene in un cinismo pungente ma affettuoso. Sono autrici in bilico tra il sorriso e la stilettata. Come Elizabeth Jane Howard con i suoi Cazalet».
Stefania Bertola, «TTL – La Stampa»

«Nei libri di Elizabeth non ci sono leziosità o tè delle cinque. Fu, anzi, la prima scrittrice autenticamente moderna».
Francesca Frediani, «D di Repubblica»

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Mangialibri

La fattoria dei gelsominiMangialibri

In un’aristocratica residenza del sud dell’Inghilterra il pranzo domenicale rischia di trasformarsi in un incubo: l’invito di Lady Daisy Midhurst a trascorrere un fine settimana in campagna ha il sapore di un riconoscimento sociale irrinunciabile. Al contrario della crostata di uva spina dal sapore insopportabilmente acido che, insieme al caldo eccessivo e ad una curiosa Leggi tutta la recensione

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