Il mistero di Cotignac

Siamo in Francia agli inizi del secolo XIV. Lo scontro politico tra re Filippo IV e papa Bonifacio VIII prima, e Clemente V poi per la supremazia sul Paese è ormai agli sgoccioli. Da una parte c'è la viltà del pontefice, dall'altra la spregiudicatezza del monarca francese che non disdegna le armi del ricatto, della bugia, della minaccia, dell'intrigo e della falsa accusa. La vittima sacrificale di questa guerra è l'Ordine templare. In un dosato equilibrio tra l'immaginazione e la Storia con la S maiuscola, nel romanzo si narra di frate Gerolamo, monaco cistercense medico nell'abbazia di Thoronet, cui il papa dà l'incarico di risolvere l'enigma di una misteriosa strage nel villaggio di Cotignac. La fede, l'amore per la cultura, l'arguzia e la sua onestà intellettuale lo porteranno a risolvere il mistero, ma anche a perdersi dietro un impossibile amore paterno. Intorno a lui girano altri personaggi dalla forte caratterizzazione storica. Jacques, cavaliere del papa, aiuterà il frate medico a risolvere l'enigma della strage, più come braccio che come mente. Uomo spavaldo, e in parte privo di scrupoli, avrà il merito di lasciare il servizio dopo il voltafaccia del papa sulla questione dei Templari e di riscattarsi dalle sue colpe. Non manca il contraltare a fra Gerolamo, ovvero l'inquisitore Geoffroy d'Ablis, demonio ambizioso e senza scrupoli, aduso alla bugia e alla vanagloria e deferente esecutore degli ordini del re, prima che del papa. C'è poi Martino, pastore di giovane età e unico superstite della strage. Sarà proprio l'affetto per il ragazzo a distruggere le sicurezze di fra Gerolamo. Altri attori della storia sono i Templari di Lorgues, accusati dall'inquisitore di essere i materiali esecutori della strage. La loro fine sarà tremenda, come la fine di tutti i templari francesi.

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