Faccia di Cuore: Una spaventosa storia d'amore

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Faccia di Cuore: Una spaventosa storia d'amore
Autore
Luca Tiraboschi
Editore
UFO
Pubblicazione
14/01/2018
Categorie
Soggetto Dialoghi e sceneggiatura ADE CAPONE & LUCA TIRABOSCHI
Disegni, inchiostri e colori ELISA ZANONI
Contenuti speciali: Oltre 30 tavole originali, pinup e studi di personaggi di grandi disegnatori italiani
L’ultimo progetto fumettistico del grande Ade Capone, pubblicato postumo e a lui dedicato.
Faccia di Cuore è un teen-ager con un'agghiacciante caratteristica: LA TESTA A FORMA DI CUORE. La scatola cranica, infatti, è (stata) deformata al punto da assomigliare grottescamente a un cuore, così come lo disegnerebbe qualsiasi bambino. Vive con i genitori, una coppia di anziani (e FOLLI) coniugi che, dopo averlo desiderato per tutta la vita, lo ha dato alla luce in avanzata età. A causa dell’eccessivo amore per il loro bambino, i due lo hanno sempre coperto di attenzioni ossessive, arrivando, però, a condizionarlo in ogni sua espressione. Faccia di Cuore non è mai uscito dalla casa dei suoi genitori, che hanno provveduto in proprio alla sua educazione, oltreché insegnargli e trasferirgli la loro malata visione del mondo e delle sue brutture. Faccia di Cuore cresce tra le ANGOSCIOSE CURE degli anziani genitori, evidentemente due inconsapevoli INSANI DI MENTE. Infatti, anche la forma del cranio è opera dei genitori: il padre, abile falegname poco dopo la nascita del figlio, costruisce una morsa di legno a forma di cuore, con una sorta di “rubinetto avvitatore” sopra. Nella demenza degli anziani genitori, il cuore rappresentava simbolicamente alla perfezione il grande amore con il quale lo avevano desiderato, concepito e con il quale lo avrebbero da lì in poi accudito e allevato. Durante la notte, la morsa veniva applicata sulla testa del bambino in modo che l’ossatura del cranio si sviluppasse al suo interno per raggiungere la forma a cuore preordinata. Man mano che la testa si ingrandiva, il padre allargava il rubinetto della morsa consentendo alle pareti ossee del capo di espandersi unicamente nella direzione determinata dai due vecchi pazzi. Tutto ciò continuò finché lo sviluppo del bambino non fu completo. Naturalmente il ragazzo, obbligato alla cattività, crebbe con una visione della vita e del mondo assolutamente falsata. Per non correre il rischio che si rendesse conto della propria diversità e per impedire che potesse in qualche modo interessarsi al mondo esterno (considerato fonte del MALE) i genitori destinarono un’ala intera della villetta di campagna dove vivono all’area di sfogo del proprio figlio, realizzando per lui una sorta di “Paese virtuale” dove potesse distrarsi, divertirsi e imparare le regole della vita che a loro interessava imparasse.

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