Libro Café
Il richiamo del Soyaquì
<< Nelle foreste pluviali del Centroamerica vive un uccello solitario dalle dimensioni di un merlo, dai colori non particolarmente vivaci e dalla lunga coda.
I campesinos lo chiamano “Soyaquì”.
E’ facile ascoltare il suo richiamo, che inizia con un sibilo e termina con una nota acuta, ma pochi sono riusciti ad avvicinarlo. Sembra che voglia farsi seguire e, nello stesso tempo, tema il contatto con gli umani. Attraversando la foresta , si può ascoltare il suo verso provenire da poco lontano. Giunti in quel punto, il suono si ripete, ma più in là, e si può camminare per ore senza mai poterlo vedere.
Esistono uomini che, come il Soyaquì, amano la libertà, l’indipendenza senza riuscire a staccarsi completamente dalla propria storia, mantenendo forme di contatto con chi è stato parte della loro vita.>>
L’azione si svolge attraverso situazioni estreme, ispirate a fatti realmente accaduti e quasi sempre vissuti dall’autore stesso. Le movimentate vicende vissute nella Grecia dei colonnelli precedono la crudele realtà emersa nel cuore di una sanguinosa rivoluzione scoppiata nell’ex Katanga.
I protagonisti, dal calore e l’umidità della foresta equatoriale , tra avventure di caccia e discese in piroga lungo le rapide del Congo, si spostano nel mezzo di tempeste oceaniche, sfidate a bordo di un piccolo veliero. Dopo lo scontro con il mare ed i suoi più pericolosi abitanti , si trovano a fronteggiare la cordigliera centroamericana tra realtà sociali e politiche, spesso sconvolgenti.
Dalle esplorazioni subacquee nei Cenotes dello Yucatan, dove giacciono da secoli leggendari tesori precolombiani, si passa alla traversata del più grande deserto del mondo, in cui si stanno spegnendo le ultime scintille di vita di alcuni popoli destinati ormai a scomparire nella sabbia.
I quattro protagonisti principali denotano caratteri forti e contrastanti e attorno a loro si muovono personaggi ricchi di umanità.
I campesinos lo chiamano “Soyaquì”.
E’ facile ascoltare il suo richiamo, che inizia con un sibilo e termina con una nota acuta, ma pochi sono riusciti ad avvicinarlo. Sembra che voglia farsi seguire e, nello stesso tempo, tema il contatto con gli umani. Attraversando la foresta , si può ascoltare il suo verso provenire da poco lontano. Giunti in quel punto, il suono si ripete, ma più in là, e si può camminare per ore senza mai poterlo vedere.
Esistono uomini che, come il Soyaquì, amano la libertà, l’indipendenza senza riuscire a staccarsi completamente dalla propria storia, mantenendo forme di contatto con chi è stato parte della loro vita.>>
L’azione si svolge attraverso situazioni estreme, ispirate a fatti realmente accaduti e quasi sempre vissuti dall’autore stesso. Le movimentate vicende vissute nella Grecia dei colonnelli precedono la crudele realtà emersa nel cuore di una sanguinosa rivoluzione scoppiata nell’ex Katanga.
I protagonisti, dal calore e l’umidità della foresta equatoriale , tra avventure di caccia e discese in piroga lungo le rapide del Congo, si spostano nel mezzo di tempeste oceaniche, sfidate a bordo di un piccolo veliero. Dopo lo scontro con il mare ed i suoi più pericolosi abitanti , si trovano a fronteggiare la cordigliera centroamericana tra realtà sociali e politiche, spesso sconvolgenti.
Dalle esplorazioni subacquee nei Cenotes dello Yucatan, dove giacciono da secoli leggendari tesori precolombiani, si passa alla traversata del più grande deserto del mondo, in cui si stanno spegnendo le ultime scintille di vita di alcuni popoli destinati ormai a scomparire nella sabbia.
I quattro protagonisti principali denotano caratteri forti e contrastanti e attorno a loro si muovono personaggi ricchi di umanità.
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