Evviva Sanremo. Il Festival della Canzone Italiana tra storia e pregiudizio
- Autore
- Jachia Paolo
- Editore
- Editrice ZONA
- Pubblicazione
- 24/01/2018
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Sanremo è vittima di uno storico pregiudizio: essere il trampolino della canzone commerciale, nazional-popolare, "leggera", mentre la canzone d'autore - d'arte, di qualità o come la si voglia chiamare - avrebbe casa da un'altra parte. Magari al Premio Tenco, che col Festival divide sia il Teatro Ariston della città dei fiori che il fondatore Amilcare Rambaldi, e che non casualmente è dedicato al cantautore che ha segnato la storia del Festival con il suo disperato gesto di protesta. Ma il discorso - per Paolo Jachia e Francesco Paracchini - è più vasto e complesso di così, ed è forse il momento di fare un ragionamento di più ampio respiro, di raccontare la storia del Festival alla luce di tutto il bello e il buono che ha dato alla canzone italiana. Il punto, secondo gli autori, è rivendicare la possibilità della canzone di essere grande, di essere arte, "a prescindere" dal palcoscenico che potrà o vorrà utilizzare per proporsi al pubblico. Senza sottovalutare, appunto, i moltissimi brani destinati alla storia che il Festival ci ha regalato e sicuramente continuerà a regalarci. Paolo Jachia (Milano, 1958) insegna semiotica della letteratura e semiotica delle arti presso l’università e il Collegio Nuovo di Pavia. Oltre ad alcuni testi di semiotica e critica letteraria, ha pubblicato La canzone d’autore italiana 1958-1997 (1998) e le monografie Vecchioni (2001), Guccini (2002), Gaber (2003), Franco Battiato (2005), De Gregori (2009), Dalla (2013), Baustelle (2014, con D. Pilla), Baglioni - Morandi, due Capitani coraggiosi (2015, con F. Paracchini), Battiato, 27 canzoni commentate (2017, con A. Pareyson). Per Zona ha pubblicato Ivano Fossati. Una vita controvento (2004) e Franco Fortini. Un ritratto (2007).Francesco Paracchini (Milano, 1960) coordina da vent’anni L’Isola che non c’era, una rivista tra le più attive sulla musica e sugli artisti italiani. Ha curato la direzione artistica di festival e rassegne in molte città italiane - tra cui al Teatro Eliseo di Roma e alla Palazzina Liberty di Milano - e per otto anni ha organizzato a Molteno (Lc) "Un’avventura, le Emozioni", manifestazione dedicata a Lucio Battisti. Da quindici anni è direttore artistico del premio L’artista che non c’era. Ama la canzone d’autore nella sua accezione più ampia, comprendendo quindi le molte sfaccettature e contaminazioni di cui si è arricchita negli anni. www.lisolachenoncera.it
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