Donne a Milano

Si possono raccontare una città e un secolo attraverso le storie di personaggi senza storia? Si, si può. Lo fa Carla Zanardi attraverso le vite di 8 donne sul filo della loro e della sua memoria. La Milano dei Navigli e delle case di ringhiera viene fuori cosi attraverso una narrazione che va dai primi Novecento, passando attraverso due guerre mondiali, il Fascismo, la ricostruzione e il boom economico, fino all'alba degli anni Duemila. Storie che si intrecciano, famiglie che condividono difficoltà e piccole gioie, che nonostante ostacoli e pericoli, non rinunciano a progetti di vita perseguiti utilizzando risorse minime. Anno dopo anno leggiamo delle fatiche, della povertà, delle paure di personaggi che si districano in complicate vicende familiari in una città che modifica la sua fisionomia nell'impatto con i tumultuosi cambiamenti in atto. Dubbi e incertezze, scelte sofferte tra tradizione e nuovi stili di vita da parte di donne comuni che non sono "eroine", donne che spesso hanno preferito non scegliere, non opporsi, adattarsi per timore del nuovo o per salvaguardare le secolari leggi della famiglia patriarcale. Conquistando, tuttavia, ciascuna a suo modo, un'autonomia fuori dagli schemi, trovando silenziosamente un compromesso con la vita accettabile da loro stesse e dalla società.

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Mangialibri

Donne a MilanoMangialibri

L’aspetto che connota ciascuna delle storie, al di là degli anni differenti in cui sono ambientate, è la città di Milano e in particolare la Milano dei Navigli, ricca di scorci unici, a riflettersi nelle acque dei canali vinciani e costellata dalle tipiche case di ringhiera, minuscole, l’una attaccata all’altra, con il ballatoio in comune, che è luogo di incontro, di scambio, di chiacchiere. Leggi tutta la recensione

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