Storia di Ana: Un percorso di vita attraverso le rivoluzioni portoghesi

Il 25 aprile 1974 la Rivoluzione dei Garofani, nello spazio di una sola giornata, spazza via un regime ormai marcio che durava da troppo tempo, dalla salita al potere di Salazar nel 1932. Negli anni precedenti molti avvenimenti avevano creato le condizioni per far cadere il regime. Il primo atto rivoluzionario fu il sequestro, nel 1961, del transatlantico portoghese Santa Maria in navigazione nell’oceano Atlantico, che si concluse con un’eco mondiale sulle condizioni del paese e sul suo regime. Continuò pochi mesi dopo in occasione delle elezioni Presidenziali, con il dirottamento, primo nella storia dell’aviazione civile, del Super Constallation della Tap, in volo tra Casablanca e Lisbona. Poi, nel 1962 fu assaltata una caserma nell’Alentejo per sostenere la sollevazione popolare. Il fatto, conosciuto come la Rivolta di Beja, lasciò delle tracce che ancora si riverberano nella memoria dei nostri giorni. Seguirono poi molti altri fatti, alcuni marginali, altri più noti e importanti che sono stati caratterizzati da una violenta attività repressiva, sempre brutale, spesso sprovveduta, messa in atto da una feroce polizia politica, la Pide. Altri tentativi di golpe si sono prodotti nel corso degli anni e hanno avuto sempre un protagonista: le Forze Armate. Alcuni altri avvenimenti, anche a effetto, sono stati condotti da gruppi, sia interni che in esilio, spesso rubricati come episodi di criminalità comune.
Fino a quella notte, quando si cambia la storia.
Ana e suo marito João sono all’inizio inconsapevoli protagonisti di quegli avvenimenti e le loro vite si svolgono in parallelo con gli avvenimenti: il viaggio di nozze, proprio sul Santa Maria, la nascita della figlia Matilda il giorno in cui l’aereo dirottato lancia centomila manifestini che chiamano il popolo alla protesta, la notte di Beja che vede João spettatore involontario. In questo percorso João continua a essere quello che suo padre voleva che fosse, un avvocato di grido legato al conformismo del potere. Ana, invece, di sangue blu, cattolica legata ai movimenti critici al regime, si avvicina sempre più alle ragioni del dissenso, fino a che diventerà essa stessa una protagonista del 25 aprile.
Il testimone è un giovane giornalista italiano che si trova per caso a Lisbona in quei giorni, che frequenta gli ambienti della sinistra di buona famiglia, che conosce Ana e che con lei è testimone della fine del fascismo.
Il romanzo si svolge tutto a Lisbona, in quella Lisbona che si difende con difficoltà dalla globalizzazione di moda, dal low cost, dal turismo di massa, che cerca disperatamente di non esserne sopraffatta. La stessa Lisbona che ancora fa sognare.

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