RENAZZO: Una Meteorite Racconta La Nostra Storia

L’evento astronomico della meteorite caduta a Renazzo il 15 gennaio 1824, viene rivissuto a distanza di quasi due secoli, nel saggio ‘Renazzo, una meteorite racconta la nostra storia’.Un frammento di 300 grammi di questo rarissimo e insostituibile reperto, viene conservato ‘religiosamente’ presso il Museo di Mineralogia ‘L.Bombicci’ di Bologna. La meteorite è tanto preziosa che sono state offerte in tempi recentissimi ‘cifre favolose o scambi con meteoriti lunari’ - solo per entrare in possesso di alcuni grammi della meteorite.
L’origine della vita sulla Terra, le grandi estinzioni di specie viventi, la composizione e la natura degli asteroidi e comete, le condizioni in cui si formò il sistema solare, le polvere cosmiche provenienti da stelle che splendevano prima del Sole: sono questi i grandi enigmi svelati almeno in parte studiando questa meteorite. Renazzo, un fossile del sistema solare più primitivo, è per così dire ‘un Universo in miniatura’ che ci consente di dare in questo libro una prima risposta a tutti questi interrogativi. Un aspetto su tutti è forse il più importante tra i molti meriti di Renazzo. Per la scienza questa rarissima meteorite è la prima ad aver rivelato la presenza nel suo interno di polvere di stelle nate prima del nostro Sole. Scintillanti all'interno di questi frammenti stellari, vi sono microscopici gioielli che possono aiutare a spiegare le origini del Sole, dei pianeti e di noi stessi. Un po’ di queste gemme cosmiche forgiate all’interno di stelle estinte da tempo che sono i più lontani antenati del nostro Sole, sopravvissero inalterate congelate nel tempo all’interno di alcune meteoriti come Renazzo . Pur essendo meno di un nanogrammo (un miliardesimo di grammo), questi granelli ci stanno raccontando la storia di stelle giganti, di quelle stelle da cui in definitiva siamo nati.
Le prime indicazioni che le meteoriti contenevano antica polvere di stelle risalgono al 1964, quando due ricercatori, a quel tempo dell'Università della California a Berkeley, notarono alcune anomalie nel contenuto di xenon, un gas raro intrappolato nella meteorite Renazzo che conteneva percentuali insolitamente alte degli isotopi più pesanti e leggeri dello xenon. L’identificazione e la successiva analisi di granuli presolari o che è lo stesso, di polvere interstellare nelle meteoriti a partire dal 1987, ha rilanciato di fatto dopo più di 15 anni di intensi studi, una nuova branca dell’astrofisica - l’astrofisica nucleare - che ha permesso di studiare nei minimi dettagli le reazioni avvenute nei cuori nucleari delle stelle. Nei granuli presolari delle condriti carbonacee si sono poi identificati i minerali (una minima frazione della matrice di queste condriti) portatori dei gas rari con rapporti isotopici anomali. Queste polveri di stelle si sono condensate nei venti stellari delle giganti rosse oppure nei gas espulsi dalle esplosioni stellari (supernove), per giungere a noi a bordo di piccole navicelle spaziali - come la meteorite Renazzo che le hanno raccolte e conservate come gioielli preziosi.Per fare un paragone, Renazzo e le meteoriti dello stesso tipo ricche di carbonio e ferro sono in astrofisica la chiave di lettura dei processi nucleari che si verificano in ambienti stellari completamente diversi da quello solare. Renazzo e pietre simili hanno avuto lo stesso ruolo della stele di Rosetta che ha consentito di decifrare i geroglifici dell’antico Egitto partendo dalle iscrizioni scolpite su quel sasso.
In ambito scientifico è radicata la convinzione che senza le pietre come Renazzo non avremmo potuto fare quel salto in avanti nella conoscenza dell’Universo che in definitiva ci ha prospettato la soluzione più ovvia: quella del legame esistente tra la nostra galassia e in generale l’Universo più esterno, con il nostro sistema solare. Non saremmo cioè stati in grado di ricostruire quel collegamento esistente tra le polveri generate da stelle in estinzione e la materia solare.

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