Attraverso la materia

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Attraverso la materia
Autore
Enzo Rosato
Editore
Grau.2
Pubblicazione
12/03/2018
Categorie
Attraverso la materia si inserisce a pieno titolo nella serie di libri d’autore che la collana Grau.2 va promuovendo lì dove un artista sia interessato a farlo. Cosa si intende per libro d’autore, almeno in questo caso? Si intende un procedere libero delle opere, un procedere che non intende fissare bandierine nello scandire scientifico (e di mercato) della storia dell’arte, piuttosto un loro subire contaminazioni via nei ricordi molto personali dell’artista, via dentro letture estemporanee, anche di breve durata, più spesso di lato e nel dubbio. Il passe par tout di questa vera e propria trasfigurazione della materia d’autore è da individuarsi nello studio stesso di Enzo Rosato dove, nel tempo senza tempo dell’artista, le sue opere stanno senza imbarazzo, quasi provocatorie, le une vicine alle altre, siano esse degli anni sessanta o di mezzo secolo dopo. Questa scena perenne attira sempre (e spesso, vista la politica degli studi aperti) e, come per tanti altri, ha attirato anche l’attenzione di una brava fotografa, Patrizia Nicolosi (sua complice d’arte dentro l’AOC e che ha immesso anche un suo fondale neutro, nel teatrino delle opere in mostra). Ebbene lo scultore, l’autore del libro, dice a stesso: allora facciamo una panoramica su tutto il mio lavoro senza tempo e facciamola immergendo gli oggetti (non tutti ma certo gli attori principali) proprio nella nebbia fotografica che è essa stessa un passe par tout del primo passe par tout. Prendendosi dei rischi, ma cercando curioso un altro senso fra i tanti che lui ha elaborato e rielaborato nella frequenza quotidiana di quello spazio sacro. I materiali d’epoca vagano benissimo in questo mare e anche le parole dell’autore, quando puntualizza sulle tecniche e sulle alchimie e, così facendo, di nuovo contamina le sue opere dentro quell’arte come tecnica che, proprio fuori moda non sembra essere, anzi, le infiamma.

Enzo Rosato nasce nel 1940 a Grottaglie,  una delle più importanti città della tradizione ceramica in Italia. Qui cresce, studia e comincia a fare apprendistato fra le varie botteghe. A diciassette anni si trasferisce a Roma dove, prima ancora di diplomarsi, diviene uno dei collaboratori di Leoncillo, artista e scultore già da tempo affermato. I primi anni nella capitale sono molto importanti perché Enzo Rosato, anche se giovanissimo, già possiede non solo una manualità innata, ma anche tutti i segreti del fare ceramica. Queste condizioni e l’accelerazione prodotta dal sodalizio con Leoncillo lo portano rapidamente a fare gruppo con altri giovani artisti, creare un suo studio, allargare il campo delle collaborazioni ad altri soggetti già consolidati nella professione. Dal 1965 stabilisce lo studio a via Flaminia 58 dove, assieme ad altri artisti, fonda l’associazione AOCF58 che, nel gestire in proprio uno spazio-galleria, diviene uno dei centri del fare arte più seri e accreditati della città. Nell’ambito dei rapporti con altri attori della scena romana, spicca quello con gli architetti dello studio Grau, in un misto di occasioni professionali e di riflessioni teoriche che trova un suo apice nella partecipazione comune alla Biennale di Venezia The Presence of the Past del 1980, poi anche nelle edizioni di Parigi e S. Francisco. Nel 1983, con la mostra Storie di vasi e terre cotte alla Temple University di Roma la figura di Rosato trova una sua consacrazione, anche in riferimento alla collaborazione con il Grau. Nel 2005 tale rapporto si rinnova al Centre Pompidou di Parigi con l’acquisizione di opere e la partecipazione alla mostra La Tendenza

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