Di niente e nessuno

Un racconto teso e autentico in cui risuona il tono spregiudicato del romanzo di Ammaniti Io non ho paura, la delicatezza di alcune delle storie di Pennac, la lievità scanzonata
del Brizzi di Jack Frusciante è uscito dal gruppo. Un esordio singolare e potente. Un autore dalla scrittura agile
e coraggiosa capace di raccontare la paura e l’audacia di un ragazzo che diventa uomo.
In un Sud viscerale e violento, un’intensa storia di formazione condotta con la voce, spietata e dolcissima, di un adolescente che lotta per sovvertire i morbosi equilibri di una famiglia infelice.
Brancaccio, periferia di Palermo. Rosario è un adolescente solitario che ama il mare e la poesia. La madre, accudente e remissiva, trascorre le sue giornate a occuparsi della casa e della famiglia, mentre il padre, cinico e bugiardo, ha un negozio di integratori per sportivi in cui gestisce lo smercio illecito
di sostanze stupefacenti. Quando, per accontentare un desiderio della madre, il ragazzo decide di giocare nel ruolo di portiere con la Virtus Brancaccio, calcando così le orme del nonno materno morto prematuramente nel terremoto del Belice, il processo di identificazione che prelude all’età
adulta ha inizio: tra pestaggi, amore e disincanto, Rosario troverà il coraggio di emanciparsi dalla violenza e dalla menzogna che hanno da sempre oppresso la sua vita.

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