L'orso e la lupa

All’alba dell’era cristiana e a pochi anni dal tramonto della Repubblica, Roma è oramai divenuta l’incontrastabile padrona del mondo. Il primo Imperatore della nuova era, il divino Caio Giulio Cesare Ottaviano, l’Augusto, è riuscito ad eliminare tutte le minacce interne e a consolidare i confini del grande Impero limitando le guerre a quelle zone ove alcuni popoli riottosi non hanno ancora piegato la testa di fronte alla superpotenza romana. La pax romana ha generato ordine e benessere e molti popoli stanziati oltre i “Limes” agognano questo nuovo mondo ed intrattengono rapporti commerciali e militari sempre più stretti con i romani. Fulvus, vive la sua gioventù nella tribù degli “Orsi Bruni” del popolo degli Juti e sogna un futuro avventuroso, con la speranza di vivere come un guerriero nordico e di emulare le gesta di suo padre, il grande Rudgar, capo carismatico della tribù degli Orsi Bruni. Sogna di brandire la grande ascia del padre e di poter combattere con onore per difendere la sua gente da uomini malvagi o da creature mitologiche in quei paesaggi quasi magici immersi nelle immense foreste di conifere ed avvolti dalle nebbie. Il giovane Juto non immagina nemmeno lontanamente quali battaglie dovrà combattere e quanto diverso sarà il mondo che lo adotterà come un figlio e che lo acclamerà come un eroe. Demetrio, giovane greco, non sogna imprese eroiche ma una vita tranquilla come quella che sta vivendo. Il suo mondo è semplice, vive nell’incantevole isola di Danousa e, unitamente alla sua famiglia, fa il pescatore. Un’improvvisa tempesta cancella, in un istante, tutto ciò che conosce e lo proietta in un altro mondo, duro e angosciante. I sogni svaniscono di colpo e per anni, perde anche ogni speranza, poi tutto cambia. I due giovani, accomunati da una sorte avversa, per uno strano gioco del destino giungono in Etruria ed iniziano una nuova vita che permetterà loro di costruire un futuro diverso da quello che avevano immaginato. “La vita si impara vivendo” è alla base degli insegnamenti del vecchio saggio di Alessandria ed è proprio questo che i due ragazzi dovranno affrontare. Cresceranno nel corpo e nello spirito e verranno forgiati dagli insegnamenti di due attempati centurioni che cercheranno, in tutti i modi, di trasmettere loro, tutta la loro esperienza militare. Il passato non è cancellato e a volte riaffiora nella mente dei giovani come un lampo che illumina ciò che sembrava nascosto da una coltre nebbiosa. Il ricordo fa male e a volte fa anche paura ma le proprie origini non vanno cancellate e nemmeno combattute e questa è forse la prova più ardua.

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