Il racconto del fiume amico del dr. Hamer (O.R.F.I. SORRIDERE ALLA VITA)

E’ difficile passare informazioni sulla malattia perché ognuno, con la sua età, è stato condizionato a sentir parlare della malattia solo in un certo modo. E qual è questo modo? Se cominciassimo a parlare della causa della malattia, questo modo sarebbe quello di descriverla come causata da virus, batteri, micobatteri, funghi quando non venissero chiamate in cause le problematiche genetiche. Qualcuno, d’altro canto, ingenuamente ed impulsivamente potrebbe suggerire che il raffreddore è causato per esempio dal freddo, anche se questa tesi sarebbe evidentemente figlia di una fretta espositiva o, più dettagliatamente superficiale, dunque poco congrua con la realtà. In effetti all’esposizione con un clima freddo non è detto né che ci si ammali né che ci arrivi un raffreddore, anzi. Potremmo invece sicuramente aggiungere che, a temperature glaciali al posto di un semplice raffreddore, potremmo procurarci piuttosto una fastidiosa bronchite o qualcos’altro. Quindi il paradigma freddo- raffreddore, visto come un fenomeno di causa-effetto, sarebbe subito da accantonare. Così da allora, strada facendo, si sono susseguite teorie più o meno avvincenti sulla causa del semplice raffreddore; eppure al giorno d’oggi questa malattia, agli occhi dell’intera comunità medica, rimane ancora qualcosa da esplorare per poterla definire nella sua completezza. A chi credere allora? Comprendo quanto sia difficile rispondere a questo quesito. Lo è stato per me così come lo è stato e lo sarà per tutti quelli che rimangono incastrati nei ‘dictat’ ufficiali, senza utilizzare un minimo del proprio buon senso! Certo è che, come esseri unici ed irripetibili (almeno così si racconta), siamo in possesso di una unica verità, lei stessa unica e irripetibile, frutto delle esperienze dirette ed indirette vissute nella nostra vita terrena e di quelle acquisite dai nostri antenati. Affidarsi a questa sperimentazione allargata potrebbe essere un buon inizio per cominciare a delineare delle credenze personali che, se ripetibili, potrebbero acquietare in gran parte la nostra paura del non conosciuto, alimentando di gran lunga la curiosità ed il nostro spirito di avventura. Quando la gente comprenderà quanto sia importante che ognuno di noi si prenda la responsabilità della propria verità, solo allora potremmo veramente abbandonarci alla vita e vivere nella vera fede che tutto quello che incontriamo è lì per noi ed è al nostro servizio: in altre parole, è come se la Vita ci invitasse a fare esperienza di questi incontri con gli eventi e le persone, in modo da ottimizzare la nostra crescita e dunque la nostra evoluzione.

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