Saggio sul gusto: Elogio della sincerità ; Sulla considerazione e sulla reputazione

Tre brevi dissertazioni di Charles-Louis de Sécondat, barone di Montesquieu, che si rivelano ancora oggi di un’attualità sorprendente. Rimasto incompiuto, il Saggio sul gusto fu consegnato dal figlio di Montesquieu a Diderot e d’Alembert, affinché lo inserissero nella loro Encyclopédie. In esso emergono i precetti dell’autore sulla vera essenza del gusto, reputato “l’attributo di scoprire con finezza e prontezza il grado di piacere che ogni cosa deve procurare agli uomini”.
In Elogio della sincerità, Montesquieu considera quest’ultima non solo una virtù, ma altresì un dovere, tanto da asserire che i bugiardi e i falsi adulatori “ci privano di un bene che ci appartiene di diritto”.
Ne Sulla considerazione e sulla reputazione, Montesquieu critica l’atteggiamento generale, secondo cui “tale è la brama di essere stimati, che, invece di soppesare i consensi ricevuti, ci limitiamo a contarli; così capita che, per ottenere l’approvazione di tre deficienti, ci procuriamo il disprezzo di un uomo di spirito...” e si sofferma su ciò che realmente permette non solo di conquistare considerazione e reputazione, ma anche e soprattutto di mantenerla inalterata nel tempo.

Charles-Louis de Sécondat, barone di Montesquieu (1689 – 1755), è considerato uno dei massimi esponenti dell’illuminismo francese e del liberalismo politico moderno. Tra le sue opere, Lettere persiane (1721), Lo spirito delle leggi (1748), Pensieri (pubblicato postumo nel 1899).

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