Il vento della vita

 I versi di Mapi non intendono essere un consuntivo storico-filosofico, tantomeno un analisi di impianto psicoanalitico: essi trasmettono però sensibilità ed emozioni, ragioni e idee. Ritorna, nelle poesie, la premura di proteggersi in un luogo di sollievo e tutela, il desiderio di un riparo dalle tempeste, la sopportazione del male, del dolore, della paura, della morte. E la difesa duratura consiste nel parlare di bellezza “naturale”, anche confrontandosi con il tempo inesorabile, con il rammarico delle bellezze svanite, di amori non dichiarati, baci non goduti, gesti negati. Nella raccolta Il vento della vita, la poetessa è attenta alla sequenza delle fasi spazio-temporali della natura, tra gli estremi della calda stagione estiva e dell’oblio notturno: ben lontani, entrambi, dall’ostacolare i moti della coscienza, si trasformano in strofe avvincenti. Nelle opere di Mapi, i sentimenti organizzati con sfumature simboliche sono una complessa facoltà materiale, alimentata non da un istinto cieco, piuttosto nutrita dalla qualità concreta di un segno-segnale mentale, originale, irripetibile, al di là di ritualità falsificate. Cinzia Baldazzi.

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