Il Mercato di Malmantile: Booklet

IL MERCATO DI MALMANTILE
Dramma giocoso in due atti di Giovan Battista Lorenzi (?)
da un precedente libretto di Carlo Goldoni.
Musica di Domenico Cimarosa
Prima rappresentazione: Firenze, Teatro della Pergola, fine giugno 1784.

Edizione ciritica del libretto a cura di Simone Perugini

 
  • Lindora (soprano), figlia di Sempronio - Addie Lansbury
  • La marchesa Giacinta (soprano) - July Wason
  • Bita (soprano), contadina - Elisabetta Manfredini
  • Scassaganasce (tenore), ciarlatano - Andrea Martinelli
  • Il conte della Rocca (tenore) - Nicholas Porrington
  • Sempronio (basso), governatore del castello di Malmantile - Roberto Vicarelli
  • Cecco (basso), contadino - Irving Hussain
  • Fête Galante Baroque Orchestre 
  • Simone Perugini - Direttore d'orchestra
Il Mercato di Malmantile (conosciuto anche col titolo La vanità delusa) è un dramma giocoso in due atti del compositore Domenico Cimarosa basato su un pre-esistente libretto  di Carlo Goldoni. Il musicista compose questo lavoro in gran fretta, come dimostrato i documenti recentemente riportati alla luce, tanto che, per adempire al contratto stipulato con l'impresario del Teatro alla Pergola Andrea Campigli, Cimarosa fu costretto a far adattare al librettista che curò la nuova versione del libretto i versi su musica preesistente e tratta da precedenti lavori composti per i teatri napoletani, con particolare riferimento a L'apparenza inganna e La bella greca. Molti numeri della partitura de La vanità delusa, infatti, non risultano autografi ma vergati dalla mano di diversi copisti (in alcuni casi veri e propri compositori coinvolti nella produzione). La nuova edizione critica dell'opera, curata dall'Accademia Lirica Toscana "Domenico Cimarosa", nell'ampia introduzione che anticipa la partitura, riporta tutti gli inediti documenti che testimoniano le intricate vicende che portarono alla composizione di questo lavoro, affascinante e sicuramente di grande interesse all'interno della produzione cimarosiana, ma al tempo stesso assai anomalo nella costruzione formale e per alcune inevitabili forzature nella musica e nel libretto dovuti all'adattamento, avvenuto in tempi brevissimi, dell'originale testo goldoniano.
L'opera fu rappresentata, in ritardo rispetto ai progetti originali dell'impresario Campigli che ne aveva previsto il debutto durante i primi giorni del mese di maggio 1784, alla fine di giugno dello stesso anno presso il Teatro alla Pergola di Firenze. Il lavoro ebbe un grandissimo successo di pubblico, tanto che l'impresario si risolse a proporne ulteriori repliche (non previste in origine) durante tutta la successiva stagione estiva.

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