Potere, mazzette e corruzione, una riflessione di celluloide sulla vicenda “Mani pulite”: Il cinema ed i documentari raccontano il mondo delle tangenti pre e post annus orribilis 1992

Millenovecentonovantadue. Quando scoppiò lo scandalo di Tangentopoli non avevo ancora compiuto dieci anni, ero un bambino interessato, come tutti i bambini di quell’età ai cartoni animati e al gioco. Ma pur essendo un fanciullo, intuì che nell’aria c’era un qualcosa di nuovo che stava per arrivare, un vento freddo che avrebbe cambiato, nel giro di un biennio, la storia della giovane Repubblica italiana. Uomini e partiti che per cinquant’anni avevano governato l’Italia erano spariti, lasciando campo libero a nuovi movimenti e persone che avrebbero dovuto far dimenticare la vecchia e corrotta classe politica. Mussolini, nel suo celebre motto fascista, “il cinema è l’arma più forte” voleva dire quanto fosse forte il potere cinematografico nelle masse e bene io, in una forma più democratica ovviamente, coi film voglio raccontare o perlomeno tracciare un profilo e su questo i film ne hanno parlato molto bene, del politico e in minima parte del magistrato che abusa o utilizza il suo potere in una maniera non sempre corretta. Ma questa tesi è anche un modo per trattare un argomento di cui si parla poco, perché la nostra memoria storica condivisa non ha ancora digerito questo avvenimento che successe poco meno di venti anni fa. Nel gennaio 2010 con il decennale della morte di Craxi, uno dei maggiori accusati nell’ambito dell’inchiesta di mani pulite, si è cercato di parlare di questo argomento che ancora è vivo nella mente di noi tutti, con le conseguenti polemiche del caso sugli organi di stampa e alla tv. Comunque non è delle polemiche di cui voglio parlare ma focalizzare l’attenzione di come la cinematografia abbia trattato, soprattutto nel periodo pre tangentopoli, l’argomento della corruzione e del potere. E proprio grazie al cinema ho voluto, con un modo diverso e insolito, parlare dello scandalo politico più famoso d’Italia. Per fare ciò mi sono aiutato anche con gli articoli di giornale, visto che di libri sull’argomento ce ne sono pochi e spesso sono di parte. Leggere un articolo del 1992 o del 1984 oggi, significa ad esempio, tuffarsi in un momento della nostra storia viaggiare con le curve della memoria a quegli anni a quei pensieri. Questo lavoro si divide in tre capitoli: nel primo racconto, facendo del mio meglio, la storia di mani pulite, i protagonisti, i fatti e le conseguenze che poi ci hanno portato alla formazione della seconda Repubblica. Nel secondo capitolo c’è spazio ai documentari, di parte o meno dipende dai punti di vista che in maniera molto dettagliata raccontano quel biennio. Tra questi quello che prediligo è Mariuoli a Milano perché girato con un ottimo taglio giornalistico ma anche non disdegno Falsa rivoluzione perché in un modo o nell’altro ha il coraggio di raccontare dal punto di vista dei “vinti” l’altra faccia di tangentopoli. Infine la terza parte, nonché spina dorsale della tesi, è dedicata ai film che pur essendo stati girati prima (a parte Il Divo) di questo scandalo, sembra che abbiano letto in un sfera di cristallo, il futuro di una parte della classe politica del nostro paese.

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