L'eredità della spada
- Autore
- Cristina Azzali
- Editore
- Sensoinverso Edizioni
- Pubblicazione
- 01/09/2015
- Valutazione
- 1
- Categorie
Nei Quattro grandi Regni del continente di Eryon impazza la guerra. Un conflitto sanguinoso, che non risparmia nemmeno i villaggi più sperduti, come Ivennon, dove Lenya Dalen vive con suo figlio Arthur e la piccola Ethel. Quando alcuni guerriglieri invadono la loro dimora, è Arthur, ancora piccolo ma con un sacro fuoco che gli arde dentro, a trarre in salvo sua madre e sua sorella grazie a una misteriosa spada lasciatagli dal defunto padre. Anni dopo, con la pace nel frattempo sopraggiunta, Arthur sarà impegnato a dover trovare il suo posto nel mondo, e le sue avventure si intrecceranno a quelle di maghi, divinatrici, banditi e spadaccine.
L'eredità della spada è un romanzo articolato, scritto con una prosa che fa del dettaglio e della cura descrittiva la sua peculiarità più visibile. Una storia che narra di un mondo d'altri tempi ma raccontando sentimenti, emozioni e umanità che non hanno età.
Al confine tra il fantasy e l'opera di ambientazione storica, è un libro per chi ha voglia di immergersi completamente in un'avventura davvero avvincente.
Dunque, il rito prevedeva che uno dei due piatti si muovesse... il fatto che niente di tutto ciò fosse avvenuto era la dimostrazione che Arthur possedeva la libertà di decidere del proprio destino; ma, anche messo di fronte a possibilità infinite, il desiderio del giovane non era che uno.
“Io voglio che le cose cambino.”
L'eredità della spada è un romanzo articolato, scritto con una prosa che fa del dettaglio e della cura descrittiva la sua peculiarità più visibile. Una storia che narra di un mondo d'altri tempi ma raccontando sentimenti, emozioni e umanità che non hanno età.
Al confine tra il fantasy e l'opera di ambientazione storica, è un libro per chi ha voglia di immergersi completamente in un'avventura davvero avvincente.
Dunque, il rito prevedeva che uno dei due piatti si muovesse... il fatto che niente di tutto ciò fosse avvenuto era la dimostrazione che Arthur possedeva la libertà di decidere del proprio destino; ma, anche messo di fronte a possibilità infinite, il desiderio del giovane non era che uno.
“Io voglio che le cose cambino.”
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