Diritto alla città: Pianificazione di genere per una comunità inclusiva (Donne ieri oggi & domani)

Città vivibili e umane
La città è spesso il luogo nel quale si sviluppano le maggiori energie umane, dove si mescolano elementi volontari ed elementi casuali. Molte volte diventa il terreno del conflitto per eccellenza che, se volto in positivo, può rivelare nuove possibilità e opportunità nel processo di emancipazione della collettività.
Un ruolo fondamentale nel sistema urbano è rivestito dallo spazio pubblico, che rappresenta l’identità e le aspirazioni di chi vi abita. È questo il luogo in cui si rende possibile o meno la sperimentazione della democrazia, del benessere e delle opportunità senza barriere di alcun genere, il motore del cambiamento e punto di partenza su cui innestare programmi strategici per la città.
Con la concretezza tipica femminile, l’autrice individua i principali nodi in questione, a cominciare dalla divisione-condivisione degli spazi urbani ovvero come usufruirne e come condividerli; come renderli accessibili e protetti; come redistribuirli dai grandi centri alle periferie; come renderli funzionanti.
Come ricorda Marta Ajò nella sua presentazione, la necessità di modificare la città cambiando il rapporto tra strutture e cittadino, in un diverso intreccio tra vita e lavoro, tra giovani, anziani e diversamente abili non può prescindere da strutture e modalità che garantiscano più la collettività che il privato.
La disfunzione e l’insufficienza delle aree metropolitane interferiscono non solo sull’organizzazione della vita ma anche sulla salute dei cittadini fra i quali le donne sono le più soggette ad ammalarsi.
Il testo, molto aggiornato e completo, illustra lo status quo in ambito europeo, le buone pratiche e le opportunità che ne derivano. Una diversa e migliore pianificazione urbana può e deve creare vantaggi per migliorare la salute e lo stile di vita della popolazione:partire da qui significa ritrovare il coraggio di sperimentare con nuovi approcci e voler combattere lo sradicamento, non solo fisico ma anche quello dell'anima, per contrastare il dimenticare e l'improvvisazione, per recuperare l’attimo del profondo stupore platoniano con un progetto di amore che ricerca la propria e l’altrui felicità.

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