Il principio della terra: Viaggio sulle tracce del Lago d’Aral (Orienti)

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Il principio della terra: Viaggio sulle tracce del Lago d’Aral (Orienti)
Autore
Elena Maffioletti
Editore
Infinito edizioni
Pubblicazione
06/06/2018
Categorie
Asia centrale, vasta zona che circonda il Lago d’Aral, fra Uzbekistan e Kazakhstan, apocalitticamente devastata dall’inquinamento chimico e batteriologico. Lo svaporamento del Lago d’Aral e la desertificazione del territorio del Karakalpakstan sono una delle catastrofi ecologiche più gravi del pianeta. Qui – sebbene nel libro, per scelta, siano usati toponimi di fantasia – l’azione si svolge lungo un doppio binario temporale, che va dagli anni Settanta fino alla contemporaneità. Le storie e le vicende ruotano attorno all’isola di Rad, sede di oscuri esperimenti batteriologici, e oscillano fra un tempo mitico e un presente di devastazione. Rad – il cui vero nome è Vozrozhdeniye, o Rinascita – ospitò a partire dagli anni Cinquanta fino agli anni Novanta del Novecento installazioni sovietiche adibite alla sperimentazione delle armi batteriologiche. Tohir, ragazzino deforme – come deformi e malati sono molti neonati del territorio, inquinato anche dai pesticidi usati per le colture intensive del cotone –, nipote di un ammiraglio la cui nave rugginosa brilla sulla sabbia del lago prosciugato, conduce il lettore attraverso una galleria di personaggi e al tempo stesso guida questi ultimi l’uno verso l’altro. Ne scaturisce una magnifica storia collettiva, che è in parte grande letteratura, in parte denuncia e reportage di attualità.
“Il libro di Elena Maffioletti avvolge il lettore e lo introduce in un mondo straordinario e conflittuale, ricco di un passato magnifico, di una storia recente dolorosa e crudele, e di un futuro incerto. Con una scrittura tonda e accattivante, elegante e precisa, l’autrice ci ricorda e racconta quello che succede là dove le acque scompaiono e la terra nuda e arida spinge sempre più avanti il suo principio.”. (Christiana Ruggeri)
“Elena ha dovuto viaggiare e ha scelto di farlo in almeno due modi: il primo visitando l’Ubzekistan e le regioni colpite da uno dei più grandi disastri ecologici del ventesimo secolo (e le cui conseguenze non sono ancora del tutto chiare nella loro immensa tragicità); il secondo, esplorando le terre della propria psiche e del proprio io narrante/errante”. (Davide S. Sapienza)

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