Di grammatica non si muore

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Di grammatica non si muore
Autore
Massimo Roscia
Editore
SPERLING & KUPFER
Pubblicazione
30/08/2016
Valutazione
1
Categorie
«Ragazzi, tutti attenti! Oggi parliamo dei plurali dei nomi composti. Allora, le regole sono troppe e piene di eccezioni. Non ci provate neanche a impararle a memoria. Usate il buon senso e soprattutto un buon vocabolario.»
Se Massimo Roscia salisse (e non salirebbe) in cattedra, la sua lezione andrebbe (e non andasse) più o meno così. Perché nella grammatica crede fermamente, un po' meno nell'approccio paludato tutto nozioni e casi noiosi.
Così ha deciso di svecchiarlo, per dimostrare che le norme possono essere semplici, intuitive e persino amichevoli.
Un po' Rodari e un po' Flaiano, passa in rassegna i fondamenti dell'italiano e si diverte a calarli in esempi contemporanei (dai ritmi rap alle serie tv, dai fantasy ai videogame); riprende gli svarioni più comuni (dall'uso maldestro dell'accento all'abuso disinvolto dell'apostrofo) creando giochi promemoria per non essere più indotti in errore; si batte per la salvaguardia delle forme (utili) in estinzione, come il congiuntivo, e invoca il debellamento della pandemia di ciaone e apericena.
Sempre all'insegna dell'uso pratico e vivo, perché la lingua è fatta per essere parlata, adattata, modificata, arricchita, cambiata, rivista, aggiornata, corretta, sempre e comunque amata.

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Mangialibri

Di grammatica non si muoreMangialibri

“Cera una volta un apostrofo”. Purtroppo per lui, però, era “un’apostrofo sbagliato”. Ogni giorno, nel nostro Paese, muoiono migliaia di parole, rovinate dall’incuria, falcidiate da accenti spietati, perse in foreste di punti esclamativi, massacrate da declinazioni maldestre, infettate da neologismi virulenti, schiacciate dai cingoli degli anglicismi, affamate Leggi tutta la recensione

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